Capurro: “I servizi sanitari nel Tigullio e Golfo Paradiso devono essere mantenuti”

Armando Ezio Capurro

Genova. Il consigliere regionale Armando Ezio Capurro prosegue il suo impegno affinché sia garantita l’efficienza dei servizi sanitari nel Tigullio e Golfo Paradiso.

“Un onere che mi sono assunto con gli elettori – afferma Capurro – e che intendo mantenere anche se purtroppo per la sanità ligure, a causa dei tagli operati dal Governo, non sono sicuramente i momenti migliori”.

“In attesa che la trasformazione prevista a Recco – afferma Capurro – avvenga come stabilito negli accordi che la Regione ha assunto con il sindaco di Recco e gli amministratori locali, credo importante cercare di andare incontro alle legittime aspirazioni della gente che chiede siano mantenuti una decina di posti letto nel reparto di medicina almeno sino a quando, a fine 2012, gli impegni assunti dall’assessore Montaldo, concernenti il country hospital, saranno mantenuti”.

Nel contempo anche l’ospedale di Rapallo deve funzionare al massimo delle sue potenzialità anche se, ovviamente, necessita dei tempi di adeguato rodaggio.

“Lasciano perplessi – continua Capurro – alcune osservazioni pervenute da parte dei colleghi Conti e Miceli di cui non ricordo che avessero espresso perplessità al riguardo delle problematiche dell’ospedale di Rapallo durante l’audizione, richiesta da me, nell’apposita commissione consigliare Sanità del direttore ASL 4.

Capurro, difatti, ricorda di essere stato il primo, nei mesi scorsi, a chiedere di discutere con il direttore dell’ASL 4, dott. Cavagnaro, al fine di sollecitare il pieno utilizzo della camere operatorie per ortopedia e day surgery.

“Già allora Cavagnaro aveva risposto – continua Capurro – che le sale operatorie avrebbero lavorato solo di mattina poiché mancava la dotazione di personale e quindi una parte della day surgery sarebbe andata a Sestri Levante”.

A Rapallo molti servizi devono essere migliorati e potenziati: i prossimi mesi saranno decisivi per adeguare la struttura, cercando di far quadrare i conti senza sacrificare ulteriormente i servizi sanitari, ma il tutto deve essere fatto nelle sedi opportune sia di commissione, sia di maggioranza, evitando di aumentare la confusione e collaborando con l’assessore competente.

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