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Tigullio, Mondello (Udc): “Modificare l’attuale legge, olivicoltori penalizzati”

Tigullio. “Nei prossimi giorni sarà discussa alla Camera l’interrogazione che ho presentato l’onorevole Gabriella Mondello per porre l’attenzione sulle problematiche che l’attuale normativa comporta nei confronti dei proprietari di frantoi, attività molto diffusa in tutta la Liguria e in modo particolare nel Tigullio”.

L’onorevole Gabriella Mondello (Udc), componente dell’VIII Commissione Ambiente Territorio e Lavori pubblici a Montecitorio non perde tempo e vuole porre rimedio a una serie di inconvenienti prodotti dal Decreto legislativo 152/2006. “Uno scarico proveniente da attività di frantoio oleario – spiega la Mondello – è inquadrato come “industriale” a prescindere dalla quantità e qualità dello stesso poiché proveniente da edifici in cui si svolgono attività diverse da quelle domestiche o di servizio””.

Il decreto stabilisce inoltre quali acque reflue industriali: ”qualsiasi tipo di acque reflue proveniente da edifici od installazioni in cui si svolgono attività commerciali o di produzione di beni, differenti qualitativamente dalle acque reflue domestiche e da quelle meteoriche di dilavamento.”

“”Diversamente, è classificato come “non industriale” un refluo immesso in fognatura proveniente da insediamenti –- continua la parlamentare Udc – quali le imprese agricole ed i frantoi inseriti in latifondi, benché producano e/o commercializzino un bene proprio”. Norma che dovrebbe applicarsi anche per i frantoi oleari liguri in quanto sono del tutto analoghi ai frantoi inseriti in latifondi e caratterizzati da finalità di servizio in quanto predisposti per servire una miriade di piccoli coltivatori che considerano il frantoio come ineliminabile propaggine del loro fondo”.

“”Come se non bastasse -– afferma – i frantoi oleari liguri per smaltire i residui di lavorazione delle olive, in particolare le sanse e le acque reflue, devono sostenere numerosi disagi connaturati nella specificità della lavorazione, dell’acclività del versante ligure e della conurbazione di valle””.

Alcuni frantoi oleari liguri (soprattutto nella zona del Tigullio) hanno potuto scaricare i reflui in fognatura grazie alle autorizzazioni concesse dalle Amministrazioni locali dal 2000 al 2008, investendo consistenti somme nel pretrattamento dei reflui e sfruttando le deroghe concesse dalla normativa, ma recentemente gli stessi frantoi hanno ricevuto dagli ATO il diniego all’istanza di rinnovo allo scarico in fognatura.

““Una situazione che genera una disparità di trattamento fra categorie di operatori strutturalmente e funzionalmente analoghi –- puntualizza Mondello – e rischia di mettere in  ginocchio un comparto che rappresenta un vanto dell’offerta agroalimentare non solo ligure ma anche italiana”. Un problema in più in un momento particolarmente difficile vista la sempre maggiore concorrenza sleale di importatori e imbottigliatori sul mercato locale, nazionale ed internazionale che danneggia economicamente la categoria dei frantoi dediti anche alla promozione e commercializzazione del prodotto molito”.

“Per questo motivo chiedo con urgenza al Governo di attivarsi –- conclude la Mondello – affinché venga chiarita definitivamente la  questione dello smaltimento e lavorazione dei residui lavorativi  e dei sottoprodotti di lavorazione verificando la possibilità dello scarico, in regime di controllo e di pretrattamento, delle acque reflue dei frantoi, sia in Liguria che nell’intero territorio nazionale, evitando così che i costi riferibili alle singole aziende possano ricadere sull’intera filiera””.

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