Genova. In occasione delle celebrazioni per l’Unità d’Italia, il Psi Ligure ripercorre la storia del risorgimento genovese fino ai giorni nostri. “Genova e la Liguria nel 1096 si rese autonoma dal Sacro Romano Impero – scrive in una nota Maurizio Viaggi, Segretario regionale PSI – dominò il Mediterraneo, e mantenne un proprio governo sino al 1815 quando, dopo la parentesi rivoluzionaria della Repubblica Ligure, perse la propria indipendenza con il congresso di Vienna e l’annessione al Regno di Sardegna”.
“Da quel momento è diventata protagonista dell’unità nazionale. L’inno di Mameli è stato scritto a Genova, messo in musica da un altro genovese, Michele Navaro, e la prima banda che lo suonò fu la filarmonica Sestrese nel quartiere di Oregina nel 1848. Da Quarto parte la spedizione Garibaldina con tanti liguri che si sacrificarono per l’unità dell’Italia. Dalle fabbriche liguri le grandi mobilitazioni e gli scioperi contro l’occupazione nazista, le violenze subite dalla guerra, i fulgidi momenti della resistenza e della liberazione, la Repubblica, le proteste del 30 giugno 1960 fino all’emozione dell’elezione, il 9 luglio 1978, di un ligure, Sandro Pertini, alla Presidenza della Repubblica Italiana”.
“Genova e la Liguria sono anche capitale del socialismo, a Genova nasce Andrea Costa anarchico e padre del socialismo italiano, presso la sala Sivori viene fondato il 15 Agosto 1892 il Partito dei Lavoratori, il Psi. Per la grande storia di questa città, per una regione che ha dato molto per l’unità del nostro paese, i socialisti liguri, credono che Genova debba essere annoverata tra le capitali dell’Unità d’Italia che vanno oltre alle istituzionali Torino, Firenze e Roma. Queste, oltre a Genova, possono essere Bologna, Milano, Napoli, Palermo e Venezia. Questa è l’unità d’Italia che il Socialista, Giuseppe Garibaldi, da Quarto ci ha consegnato e che nessun “Celtico o Irlandese” ci potrà privare”.