Genova. Nel processo sulle presunte tangenti circolate al Terminal VTE di Genova Voltri, che coinvolge quaranta imputati, tra funzionari doganali e spedizionieri, accusati, a vario titolo, di peculato, corruzione, concussione, appropriazione indebita e falso, oggi, per la difesa, hanno parlato l’avv. Alessandro Vaccaro che, con Nicola Scodnik, difende due funzionari doganali: Rosario Musmeci per il quale il pm Francesco Pinto, nell’udienza scorsa, aveva chiesto 9 anni e 6 mesi e Marina Carrara.
Il primo è accusato di peculato, corruzione, concussione e falso mentre la seconda, non addetta alle verifiche, deve rispondere di ricettazione (per aver ricevuto alcuni oggetti da Musmeci) e di truffa. Il difensore ha spiegato che, a differenza di quanto sostiene il pm, l’ annotazione del prelevamento degli oggetti per campionatura non deve essere fatta, chiedendo l’assoluzione dal reato di peculato, perché, in base all’art. 249 del testo unico delle leggi doganali, una volta che è stata fatta la verifica, se non c’é la richiesta di restituzione degli oggetti, questi ultimi possono essere anche distrutti. Ha chiesto l’assoluzione anche per gli altri reati. Tra gli oggetti contestati figurano alcuni pennarelli, pelouches, un modellino di moto, un barattolo di nutella.
Anche l’avv. Cesare Manzitti, difensore del funzionario doganale Roberto Antonio Maria Badino, accusato di peculato e corruzione (il pm ha chiesto 6 anni e 6 mesi), ha sostenuto lo stesso principio per il reato di peculato. Per la corruzione ha affermato che non ci sono prove di dazioni di denaro né che ci siano stati illeciti perché tutte le pratiche erano regolari. Il processo riprenderà il 12 aprile.