Polemica uffici Asl 3 in via Degola, Montaldo chiarisce i dubbi di Pellerano

Regione. Il Consigliere regionale Lorenzo Pellerano della Lista Biasotti ha presentato un’interrogazione all’Assessore Montaldo in merito al trasferimento degli uffici della Asl 3 in un nuovo immobile situato a Genova Sampierdarena, trasferimento che costa alla Regione circa 17 milioni di euro.

“L’Asl 3 genovese – dichiara Pellerano – ha deciso di trasferire questi uffici con deliberazione 1881 del 23/12/2009, evidenziando la necessità di una nuova razionalizzazione e riorganizzazione strategica e logistica degli uffici amministrativi, dislocati in tre diverse sedi, in via Bertani in centro città, in via 6 Maggio a Quarto e, dopo l’accorpamento nella Asl3, anche a Villa Scassi”.

“A questo propostito continua Pellerano , sempre con la stessa deliberazione, l’Asl chiedeva alla Regione Liguria l’autorizzazione all’alienazione dei beni immobili di Via Bertani e di Via 6 Maggio, al fine di trasferire ed accorpare gli uffici dirigenziali ed amministrativi ubicati in queste sedi in un unico immobile, da acquistare e trasformare, che la stessa ASL 3, dopo un’ indagine di mercato aveva individuato a Sampierdarena, e precisamente in Via Degola. Fin qui nulla di dire, peccato che l’intera operazione, comprensiva di acquisto e ristrutturazione dell’immobile per adeguarlo alle esigenze aziendali, venga a costare alla Regione, e quindi, anche al cittadino ligure, circa 17 milioni di euro”.

“Come già detto, l’accorpamento degli uffici è stato dettato, secondo quanto dichiarato dall’Asl 3, dall’esigenza di ottimizzare l’utilizzo delle risorse umane, ma non è ben chiaro quale sia il rapporto costi benefici, visto che la stessa Asl allo stato attuale non è in grado di quantificare le economie di gestione derivanti dalla razionalizzazione in un’unica sede delle funzioni amministrative e di alcune funzioni sanitarie – continua Pellerano – E neanche ci convince la motivazione con cui l’Asl 3 ha giustificato la scelta dell’immobile in Via Degola, e cioè la vicinanza a Villa Bombrini, indicata come sede del futuro ospedale del Ponente. Ci pare, in effetti, una motivazione abbastanza inconsistente, considerato che ad oggi non esiste nessuna certezza che l’ospedale del ponente, se mai verrà realizzato, troverà collocazione nelle aree di Cornigliano. Per questo vorremmo conoscere con quali criteri è stata condotta l’indagine di mercato che ha portato alla scelta di un immobile in un sito decentrato, escludendo una collocazione degli uffici nel centro città, dove sicuramente sarebbero più facilmente raggiungibili sia da chi risiede a ponente che a levante”.

Secondo l’opposizione, quindi, lo spostamento degli uffici Asl in via Degola si poteva evitare. “Abbiamo autorizzato questi interventi nel 2008, cioè in tempi migliori, quando non erano ancora entrati i vigori i tagli statali e le finanze della Regione viaggiavano in acque più tranquille – spiega l’Assessore Claudio Montaldo. Avevamo pensato che fosse opportuno concentrare le attività amministrative e tecniche della Asl, attualmente sparse in sedi differenti, in un unico posto, sia per un risparmio economico che per garantire un miglior funzionamento dei servizi”.

Molti pensano che la scelta di via Degola dipenda dalla possibilità di costruire il nuovo ospedale di ponente proprio in quella zona. “Stiamo ancora studiando la fattibilità del polo di ponente, ma è legata alla presenza di finanziamenti, che in questo momento da parte del Governo non ci sono e che ci auguriamo possano arrivare in futuro. Il trasferimento degli uffici, però, non dipende da questo. Tra l’altro, ormai, gli impegni con il soggetto che ha vinto la gara sono a un punto tale per cui sarebbe rischioso tornare indietro”.

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