Regione. “Mentre da noi di Gronda se ne parla da 20 anni e ce ne vorranno, a questo punto, molto probabilmente altri 20 per vederla forse realizzata, nel Giappone distrutto da un terremoto catastrofico ci sono voluti soltanto 6 giorni per ricostruire un’autostrada”. Il j’accuse arriva dalla consigliera regionale Raffaella Della Bianca, dopo la presentazione del ricorso da parte del comitato No Gronda per la firma ancora mancante della Regione Liguria all’accordo di programma.
“A Genova, purtroppo, l’immobilismo regna sovrano, vuoi per la polemica con il Comune, che sulla questione ha, però, tenuto un comportamento più corretto e rispettoso delle esigenze del territorio ligure, vuoi per l’evidente miopia degli Amministratori Liguri, che insistono sul voler agganciare il Tunnel della Fontanabuona alla Gronda di Ponente, con il rischio più che palese di non veder realizzata nessuna delle due opere, e la solita mania di cedere ai ricatti dei vari comitati di turno, per la paura di perdere consensi elettorali. Così, con il brillante risultato che è più che probabile, se già non l’ha fatto,che la Società Autostrade per l’Italia decida di destinare il finanziamento previsto per la Gronda ad altre opere”.
“A dir poco ci amareggia dover fare un confronto con Paesi che, nonostante siano stati così duramente colpiti, dimostrano un’efficienza ed una voglia di ricominciare assolutamente straordinarie. In Giappone, infatti, su 20 differenti strade e autostrade, circa 813 chilometri su 870 danneggiati dal terremoto sono già stati riaperti al pubblico dalla Nexco, che, tra l’altro, addirittura si scusa se non tutte le aree di servizio sono state ancora riaperte, e dove contano di rimettere tutto in piedi in soli 5 anni. Quando ci sono efficienza, determinazione, e vero interesse per le esigenze del territorio, non c’è ostacolo che tenga, neanche un sisma catastrofico con tanto di tsunami al seguito”