Genova. “Il ricorso impugna principalmente l’accordo di programma che non è stato sottoscritto dalla Regione, in relazione al fatto che da fine gennaio scorso sono stati attivati alcuni procedimenti di tipo esecutivo dal Comune in relazione a possibilità di espropri e quant’altro, in base a un accordo che non è legittimo o non c’è proprio”. Queste le parole dell’avvocato Granara, che ha presentato il ricorso al Tar del comitato No Gronda.
“Credo che le istituzioni debbano riflettere, visto che il ricorso è stato sottoscritto da così tante persone – continua Granara – devono ricordarsi di essere al servizio dei cittadini e non il contrario. Se guardiamo l’aspetto puramente giuridico, invece, non si può prestare attenzione a un accordo programmatico che non è stato sottoscritto da un ente fondamentale come la Regione”.
Il comitato ha ribadito, ancora una volta con fermezza, la propria contrarietà alla costruzione di quest’opera. “Mille cittadini hanno espresso la loro convinzione in modo palese perché si tratta di un’opera dannosa alla salute della città e di uno sperpero di denaro pubblico a livello nazionale – spiega Roberto Campi, comitato Murta – per risolvere il problema del traffico bisogna fare le opere in città, ad esempio la metropolitana. Per quanto riguarda il traffico autostradale, invece, basterebbe costruire una bretella di 1400 metri che colleghi gli Erzelli al mare”.