“Giornate Nazionali per la cultura e lo spettacolo”, a Genova idee e proposte per superare la crisi

Palazzo Ducale

Genova. Sensibilizzare i cittadini, l’opinione pubblica e i rappresentanti politici e istituzionali su uno stato di crisi della cultura italiana senza precedenti nella storia repubblicana. E’ questo l’obiettivo delle tre Giornate Nazionali per la cultura e lo spettacolo, promosse da Federculture, Agis, Anci, Upi, Conferenza delle Regioni e FAI, in programma il 26, 27 e 28 marzo e che si concluderanno il 28 marzo al Teatro regio di Torino con un incontro pubblico, promosso dai soggetti animatori.

Una campagna di protesta che ha già ottenuto un primo risultato: il Consiglio dei Ministri ha infatti annunciato in data odierna di aver reintegrato il Fus, Fondo unico dello spettacolo, per l’anno in corso.

Genova partecipa alla mobilitazione con un’Assemblea del mondo della cultura, musei, biblioteche, teatri, festival, operatori culturali, in programma alla Sala del Minor Consiglio di Palazzo Ducale, sabato 26 marzo, alle ore 11.00 alla quale sono invitati tutti gli operatori culturali della città e i cittadini.

Saranno presenti Andrea Ranieri, assessore alla cultura del comune di Genova, Luca Borzani, presidente Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, Angelo Berlangieri, assessore alla cultura Regione Liguria, Anna Maria Dagnino, assessore alla cultura Provincia di Genova.

Andrea Ranieri, che è anche delegato ANCI alle politiche culturali, partecipando alla conferenza stampa di presentazione delle iniziative a Roma ha esposto il punto di vista molto critico della città verso la situazione culturale italiana.

“Pensare di ridurre il debito tagliando il sapere e la cultura – ha detto – significa sottrarre ai giovani il futuro due volte. E’ incredibile che non lo sappia l’Italia che ha nella cultura il suo core business, l’attività che più di ogni altra la rende riconoscibile e la qualifica nel mondo”.

Le tre “Giornate nazionali per la cultura” cercheranno di tenere viva l’attenzione su questo tema attraverso una campagna nazionale di comunicazione nell’ambito della quale si inserisce la mobilitazione del mondo teatrale che il 27 marzo in segno di protesta non celebrerà la Giornata Mondiale del Teatro, durante la quale, invece, si svolgeranno iniziative di protesta e di sensibilizzazione sui palcoscenici italiani.

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