Genova. Si concluderà mercoledì l’incidente probatorio di Chiara Cavaleri, l’adolescente di 14 anni scomparsa da casa dopo una fuga durata tre giorni a casa di un operaio genovese di 31 anni, con il quale sembra che la ragazzina avesse una relazione e che oggi è indagato per sottrazione consensuale di minore e atti sessuali su minore.
Oggi davanti al gip Silvia Carpanini e alla presenza del pm Stefano Puppo e dei difensori degli indagati, Vittorio Pendini e Alessandro Cecon, Chiara oggi ha iniziato la sua versione dei fatti, confermando di essere stata consenziente nel recarsi nell’abitazione dell’uomo dove c’erano anche i familiari, a loro volta indagati in concorso per sottrazione consensuale di minore. La ragazza, trovata dai carabinieri sul divano a guardare la televisione, ha raccontato di non aver avuto però il coraggio di tornare a casa.
I carabinieri della compagnia di Arenzano, guidati dal comandante Massimo Pittaluga, dopo una lunga indagine lunga, avevano trovato la studentessa a casa del pregiudicato maggiorenne residente nella zona di Rivarolo, in via Tofane 54. Dalle prime ricostruzioni Chiara aveva paura di confessare alla madre la sua storia con l’uomo molto più grande di lei e si era rifugiata a casa del fratello del fidanzato, Christian di 25 anni, già agli arresti domiciliari.