Genova. “In gioco c’è il livello di tutele e servizi che la pubblica amministrazione ha fino ad oggi garantito, ma che per la situazione grave che oggi si sta vivendo tutto è messo in discussione. Per questo motivo siamo in strada con questo presidio”.
A spiegare la mobilitazione Vladimiro Furini, segretario regionale funzione pubblica Cgil, anche lui dal Ponte Monumentale a protestare il disagio dei lavoratori pubblici e della scuola aderenti a Fp Cgil e Flc Cgil. Una giornata di protesta per promuovere l’idea che il lavoro pubblico salvaguarda i diritti di tutti.
“Senza le risorse saranno tante le persone che resteranno sole con i loro problemi. – prosegue Furini – Oggi pomeriggio in Regione si terrà un incontro sindacale, perchè a rischio sono 170 dipendenti delle Comunità Montane, per alcuni abbiamo una serie di soluzioni possibili, mentre per una cinquantina non è ancora chiara una soluzione. Inoltre ci sono comunità che resteranno senza i bisogni primari: per esempio lo scuola bus o gli assistenti sociali. Come verranno garantiti questi servizi?”.
Alla protesta partecipano anche insegnanti precari e ricercatori universitari. “Vogliamo dare voce a chi lavora nel settore scuola – spiega Paolo Quatrida, della segreteria provinciale Flc – e nelle università. I tagli ci sono, la riforma Gelmini sta andando avanti, anche se dopo le proteste degli studenti pare che sia tutto tranquillo non è così. Nella ricerca stanno smontando gli enti di ricerca pubblica. Quindi: meno insegnanti e meno precari nei posti di lavoro pubblici. Noi chiediamo che i precari vengano stabilizzati e sia incrementato il servizio pubblico, perchè in questo momento si regalano istruzione e cultura al privato”.