Genova. E’ cominciato ieri il secondo “débat public” della storia di Genova. Dopo la Gronda di Ponente, che ha infiammato due anni fa i teatri della Valpolcevera (dove amministrazione comunale e cittadini si ritrovavano per discutere sui vari tracciati e le problematiche), ora tocca alla Valbisagno con il progetto della tramvia, elaborato con il Comune insieme ai professori Riccardo Bozzo di ingegneria e Franca Balletti di architettura.
“Questo dibattito – commenta Gianpaolo Malatesta, consigliere comunale PD e residente in Valbisagno – recupera lo sgarbo di una finanziaria che ha tranciato di netto i finanziamenti per la Valbisagno e mostra l’impegno dell’amministrazione a portare avanti la creazione di una necessaria infrastruttura nonostante i pochi soldi a bilancio. Inoltre il ‘débat public’ apre il progetto alla città, al confronto con le esigenze dei cittadini, alla possibilità degli abitanti di decidere sulle grandi infrastrutture”.
Non sarà un percorso facile quello iniziato ieri, infatti ci sono quattro tavoli tecnici composti dai municipi, Urban Lab e i comitati dei residenti. Mettere tutti d’accordo non sarà semplice.
“All’interno del progetto – prosegue Malatesta – il tram rimane il mezzo prescelto. Una posizione che pone fine all’altalena tra i diversi mezzi di trasporto proposti negli ultimi tempi e che permette di pensare oltre, di dare la possibilità ai cittadini di esprimersi sul tracciato, sugli interventi di riqualificazione urbanistica, sulla realizzazione dei ponti per la messa in sicurezza del Bisagno. Inoltre il tram, con la possibilità di trasportare quattromila passeggeri l’ora è, anche a mio avviso, il sistema più idoneo per servire una zona come la Valbisagno, soggetta ai picchi di utenza tipici del pendolarismo”.
Problema da risolvere è quello dei soldi: si devono investire 19 milioni, il ministero delle Infrastrutture, che prima ne aveva promessi 82, li ha cancellati dopo la finanziaria di Tremonti. La decisione del Comune è stata di tenere per la Valbisagno i 19 milioni e di cercare altri fondi.