Genova. Nuovi alloggi di edilizia residenziale in via Gramsci per gli studenti e i dottorandi, ristrutturati grazie al programma sperimentale del Ghetto di Prè, sottoscritto da Ministero Infrastrutture, Regione Liguria, Comune, Università, Arssu, Arte e Ri.geNova.
“Sono stati spesi 2 milioni di euro per 46 posti letto, presto saranno pronti anche gli alloggi di San Nicola e salita Neve, altri 300 posti – spiega il governatore della Liguria, Claudio Burlando- In questo modo abbiamo raddoppiato l’accoglienza nel giro di pochi anni, ora dobbiamo fermarci a fronte dei finanziamenti in calo. Nel frattempo vorremmo che si consolidasse l’idea di Genova come città che accoglie molte studenti dall’estero. Inoltre la nostra università è la prima in Italia per presenza di studenti stranieri, pensiamo che su questo abbia contribuito la disponibilità di posti letto a prezzi ragionevoli. Con questi nuovi alloggi abbiamo dato una mano a riqualificare il centro storico e a fare di Genova una città accogliente”.
“Avere nuovi appartamenti per studenti, inserire l’università in una rete, fatta non solo di aule ma anche di spazi occupati da studenti, significa portare a nuova vita intere parti della città e mescolare frequentazioni -Ha detto il sindaco Marta Vincenzi – Aprire altri alloggi significa ridurre la dimensione dell’abbandono, non c’è altro metodo se non prevenire, inserendo abitanti e frequentazioni diverse, oltre naturalmente alla repressione dei fenomeni criminali delle forze ordine. Quando si parla di tolleranza zero a New York, per esempio, s’intende di fatto una grande operazione immobiliaristica”
“Si tratta di un’offerta qualitativamente alta ma il nostro problema è il bilancio – spiega Roberto Dasso direttore generale Arssu – Con i tagli che abbiamo avuto è inevitabile. Dobbiamo fare il massimo degli sforzi per le persone che sono prive di mezzi economici. Inoltre è sicuramente ipotizzabile un aumento delle tariffe. Aumenti comunque condivisi con i rappresentanti degli studenti i quali si rendono conto che non vogliamo speculare perché ci sarebbe un boomerang per noi stessi. Metteremo a disposizione degli studenti universitari un totale di 1200 posti. A
“Il patrimonio immobiliare si sta allargando – continua Dasso – non è certo un periodo ottimale perché occorre anche avere i fondi per la gestione di questi patrimoni. Noi andiamo avanti anche grazie ai contributi di funzionamento che ci eroga la regione Liguria e ai fondi che lo stato ci mette a disposizione per le borse di studio. I tagli che ci sono ora li stiamo sentendo e non vogliamo trasmetterli anche agli studenti. Adesso stiamo per presentare un altro progetto che si chiamerà “Andiamo a Genova a studiare” dove coinvolgeremo la città, quindi i proprietari immobiliari che vogliono mettere a disposizione i propri immobili potranno farlo attraverso un sito internet.”.