Genova. Una catena umana ha abbracciato con un lungo girotondo la facciata del Palazzo su Via Balbi e nell’atrio è stato srotolato uno striscione con la scritta “La vera terra dei barbari non è quella che non ha mai conosciuto l’arte, ma quella che, disseminata di capolavori, non sa né apprezzarli né conservarli’ (Marcel Proust)“.
Questo è avvenuto stamattina durante la manifestazione “Abbracciamo la cultura”,organizzata da Camera del Lavoro di Genova e Arci insieme a Aib, Auser, Legambiente, Uil Bac. Una coalizione che vuole dare vita a un impegno diffuso per una forte “assunzione di responsabilità” da parte della collettività affinché venga definito un quadro trasparente di regole e di risorse certe, di lungo respiro, che dia priorità alla “cura” del patrimonio culturale italiano e non a pochi eventi spettacolari e interventi emergenziali.
“E’ necessaria una mobilitazione e una pressione pubblica che, a partire dalla discussione sulla ‘Legge di stabilità’, sia in grado di costruire iniziative territoriali che coinvolgano le organizzazioni sindacali e imprenditoriali, il mondo del credito e della finanza, le professioni, l’associazionismo diffuso, le istituzioni di ogni ordine e livello con i seguenti obiettivi – spiegano – per una politica condivisa dei Beni Culturali che ne affermi la priorità nello sviluppo economico e culturale del paese; per garantire una gestione trasparente e partecipata dei Beni culturali; per affermare il valore della tutela dei Beni Culturali, basata sulla conservazione preventiva e contrastare la prassi dell’emergenza; per dare dignità al lavoro di tutti gli operatori del settore attraverso il riconoscimento legislativo, contrattuale e professionale; per dare trasparenza alle procedure di spesa nei Beni Culturali a partire dagli appalti di lavori servizi e forniture, escludendo le gare al massimo ribasso ed esercitando un forte controllo sulla sicurezza degli operatori; per garantire la qualificazione delle imprese che intervengono sul patrimonio culturale, fondata anche su adeguati requisiti di natura professionale; per rilanciare il ruolo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali; per abolire la tassa di 1 euro sul biglietto del cinema”.