Cronaca

Genova, faida in famiglia: un arresto e una denuncia

macchina

Genova. Una lite tra familiari si è trasformata in una vera e propria rissa, che ha coinvolto anche poliziotti e carabinieri, aggrediti da uno dei due litiganti. Tutto ha inizio con un diverbio acceso tra cugini, vecchi dissapori familiari. Ben presto però il più giovane dei due, un ventiseienne genovese, manifesta intenti bellicosi e tenta a più riprese, trattenuto a stento dai presenti, di aggredire fisicamente il cugino, di cinque anni più vecchio.

Neanche l’arrivo di due volanti della polizia e di una pattuglia dei carabinieri lo fa desistere dai suoi propositi, ma anzi la sua violenza si rivolge anche contro gli agenti, che tentano di frapporsi tra lui e il proprio contendente. Il giovane infatti non esita a colpire due poliziotti, tra cui una donna, con calci e pugni, causando loro lesioni giudicate guaribili in 5 giorni. Per questo motivo è stato arrestato per violenza e resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali.

Davanti alla questura, poco più tardi, va in scena il secondo tempo della vicenda. Qui infatti arrivano i familiari dei due cugini: del più giovane, per avere notizie e del più vecchio, per sporgere querela. In particolare i genitori dell’arrestato, dopo aver avuto spiegazioni dai poliziotti, escono dalla questura per recarsi alla propria macchina, ma trovano tre gomme tagliate. Così, mentre il padre rientra negli uffici e accusa i familiari del rivale, la madre resta fuori. Quando il poliziotto esce per accertarsi di quanto avvenuto, la sorprende mentre con un coltello sta bucando la ruota posteriore dell’auto della fidanzata del cugino del figlio.

La donna, cinquantaseienne, si sposta poi velocemente verso l’altra ruota posteriore per fare altrettanto, opponendo resistenza e cercando di divincolarsi dalla presa del poliziotto, che le afferra il pols che brandisce l’arma. Una volta disarmata la donna viene denunciata per danneggiamento, resistenza a pubblico ufficilae e porto, senza giustificato motivo, di oggetto atto ad offendere.

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