Genova. Mentre gli ambientalisti gongolano dopo che il tribunale di Genova, su richiesta della Procura, ha deciso di sequestrare il Park dell’Acquasola per indagare per abuso edilizio e violazione di vincoli paesaggistici, c’è chi crede che la giustizia può essere fatta anche altrove. Per essere precisi, non molto lontano dal centro di Genova. Scarpino, una discarica pronta ad ospitare un gassificatore, mentre la popolazione, attraverso un comitato continua a protestare senza interruzione.
“Secondo il giudice che ha bloccato il cantiere dell’Acquasola – sostiene Felice Airoldi del Comitato per Scarpino – gli interventi sullo storico parco ‘non avevano nulla a che vedere con la finalità del bene stesso, e ne compromettono gravemente l’integrità attuale, la conservazione futura e la possibilità di fruizione’. Queste parole sposano perfettamente la situazione che sta vivendo Scarpino in questo momeno”.
“Secondo il gip – continua Airoldi – è stato violato il testo unico dei beni culturali ed esiste una ‘sensibilità ambientale cambiata’. Sulla base di queste considerazioni chiediamo solo una cosa al gip Silvia Carpanini e al pm Francesco Albini Cardona: sequestrate anche la discarica di Scarpino e condannate i responsabili di questo immane disastro ambientale senza fine”.