Genova. “Genova continua a non dimenticare, sii all’altezza del patrimonio che hai ricevuto, all’altezza della fede che ti è stata tramandata e che è costata sacrificio, dedizione, coerenza, senso del dovere, fatica, fedeltà e, non di rado, martirio e sangue”. Queste le parole dell’omelia pronunciata questa mattina dall’arcivescovo di Genova e presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, nella chiesa di Nostra Signora delle Grazie al Molo dove si è recato in occasione della festa patronale.
“Non dimenticare – ha aggiunto il porporato – per poter continuare la storia dei tuoi padri. Ci sono tante cose nuove nel mondo, i progressi, le scoperte le innovazioni, la mescolanza di culture, di tradizioni. E’ il mondo di oggi nel quale ci sono tanti aspetti positivi e tante luci, ma tutto questo non deve farci dimenticare da dove proveniamo, non deve farci dimenticare, oscurare, sminuire o, addirittura rifiutare le radici cristiane della nostra terra e della nostra comunità”.
“La nostra epoca è molto smemorata – ha aggiunto Bagnasco – Quanto più avanza nella tecnologia della memoria e della ricerca dei dati, nella enciclopedia delle informazioni, tanto più sembra diventare smemorata”.
“Le macchine – ha concluso l’arcivescovo di Genova – vanno molto bene, se però non ci sostituiscono in quello che è più costitutivo, importante e qualificante di ogni uomo, ossia ricordare, non nel senso di immagazzinare dei dati, ma di respirare la storia”.