Genova. Ieri, la guardia di finanza della stazione navale di Genova ha sottoposto a perquisizione per circa dieci ore gli uffici dell’autorità portuale del capoluogo ligure, consegnando nelle mani del presidente Luigi Merlo il mandato del pm. Il blitz, fa riferimento ad un’inchiesta della procura riguardo ad alcune presunte manutenzioni milionarie, lavori di restyling con appalti senza gara, soprattutto in occasione della visita del capo dello stato Giorgio Napolitano di dieci mesi fa.
Il cinque maggio scorso, infatti, furono rifatte le facciate dei palazzi di Ponte dei Mille. I lavori furono affidati dall’Autorità portuale con uno fra gli appalti più sostanziosi che appaiono nell’indagine.
Un restauro che con un piccolo escamotage, poteva essere eseguito senza obbligo di gara, semplicemente dividendolo in due tranche: una da 39.300 e una da 38.750 euro, entrambe sotto la quota minima prevista dalla legge per la quale è possibile affidare privatamente dei lavori. L’esempio della facciata di Ponte dei Mille non è l’unico.
Secondo l’indagine parecchi lavori portati avanti dall’Autorità Portuale avrebbero del marcio. L’inchiesta riguarda anche i lavori assegnati della cosiddetta “somma urgenza”, sistema che permetterebbe di affidare appalti privatamente evitando la concorrenza. Sotto la lente della Procura anche le consulenze avute dai dirigenti dall’Authority.
Ieri i militari hanno sequestrato numerosi documenti, insieme al computer dell’ingegnere Andrea Pieracci, responsabile della direzione tecnica. Il fascicolo è ora nelle mani del pubblico ministero Emilio Gatti.
Per il momento l’Autorità Portuale non ha voluto rilasciare dichiarazioni in merito allo spiacevole episodio.