Genova. Per la famiglia Giuliani la decisione della Corte Europea di assolvere l’Italia dalle accuse di aver responsabilità nella morte del figlio Carlo, è stata un duro colpo.
“Ci rivolgeremo al tribunale civile come unica possibilità di avere un dibattimento per l’omicidio di Carlo. Non ci arrendiamo”, lo ha affermato il padre del giovane morto in piazza Alimonda durante le proteste contro il G8 di Genova, dopo aver appreso la notizia.
“Di delusioni ne abbiamo già avute – ha spiegato Giuliano Giuliani – l’essenziale è non arrendersi. Nel processo per le devastazioni ed i saccheggi qualcosa era venuto fuori e testimoniava la necessità di un approfondimento che non c’é mai stato. Abbiamo documenti e documenti sull’omicidio di mio figlio e su quello che gli hanno fatto dopo – prosegue il padre di Giuliani”.
“Spero davvero che fosse già morto e non moribondo quando un carabiniere gli spaccò la fronte con una pietrata. Tutte queste cose meritano un dibattimento per accertare la verità. E che nessuno pensi che vogliamo rivalerci sul carabiniere. Comunque su almeno su tre punti, sette dei 17 giudici della corte di Strasburgo erano a nostro favore”.
“Credo che questa sentenza sia un motivo in più per essere in piazza Alimonda nel decennale”, lo ha detto Giuliano Giuliani. Commentando poi le parole pronunciate dall’arcivescovo di Genova e presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, che proprio in occasione della sua visita pastorale alla chiesa di N.S del Rimedio in piazza Alimonda domenica scorsa aveva invitato a voltare pagina, Giuliani ha affermato: “Si può voltare pagina se c’é la verità, altrimenti no”.