Cronaca

Fincantieri, Fiom a Calvini: “Ipotesi incredibili, il ribaltamento a mare non si tocca”

bruno manganaro

Genova. “Incredibile e anche un po’ vergognoso”. Le prime reazioni sindacali all’ipotesi del presidente di Confindustria Genova, Giovanni Calvini, sull’opportunità di confermare o meno il ribaltamento a mare di Fincantieri a Sestri Ponente, non si sono fatte attendere.

“Se il presidente di Confindustria, firmatario, tra gli altri, dell’accordo di programma, ha cambiato idea, dovrebbe togliere la firma e soprattutto convocare le parti – commenta caustico Bruno Manganaro, segretario Fiom Genova- Se poi, come sembra dalle sue dichiarazioni, ha notizia di nuove imprese che vogliano investire a Genova, ben venga, lo informiamo, nel caso non lo sapesse – aggiunge il rappresentante dei metalmeccanici – che ci sono in città molte aree dismesse, a partire da quelle dell’ex Ilva, ma a Sestri Ponente si costruiranno navi”.

Risale a venerdì l’ultimo incontro sul futuro di Fincantieri quando tutte le parti coinvolte, dalle istituzioni liguri alla politica bipartisan, dall’Autorità Portuale, alle parti sociali, avevano sancito l’impegno unanime per arrivare alla definizione di un Accordo di Programma insieme a Fincantieri e al Governo per l’opera di riempimento a Sestri Ponente. “Per noi il ribaltamento è fondamentale, ci sono in ballo 800 lavoratori e altri mille delle ditte di appalto. E’ vero – continua Manganaro – che la cantieristica è in crisi, ma sappiamo che questa è una fase che terminerà e alla fine noi dovremmo essere pronti a far ripartire il settore. Il 4 aprile partirà il secondo anno di cassa integrazione nel cantiere di Sestri Ponente, se per Calvini l’occupazione non è importante per noi invece lo è”. Manganaro, a nome dei metalmeccanici, promette battaglia: “Se necessario faremo come nel 2009, scioperi manifestazioni e occupazione. Purtroppo temo che dietro a questi colpi di teatro si pensi a far fuori la cantieristica per preparare il terreno a speculazioni edilizie e urbanistiche. Mi auguro – conclude – che Calvini non si renda complice di questa operazione”.

Stesso tenore dalla Camera del Lavoro: La crisi internazionale che interessa anche il mercato della costruzione crocieristica, va affrontata senza inseguire ipotesi fantasiose o riproponendo un dibattito che pensavamo sepolto negli anni ottanta sul presunto superamento della centralità dei cantieri navali a Genova – chiosa Antongiulio Mannoni, Segreteria Camera del lavoro Cgil Genova – Fincantieri e il Governo devono uscire dalla fase delle anticipazioni a mezzo stampa e affrontare in un tavolo nazionale i temi dello sviluppo produttivo dei cantieri, degli investimenti necessari all’innovazione e alla competizione, abbandonando ogni ipotesi di ridimensionamento delle capacità produttive”.

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