Politica

Emergenza Libia, migranti: Burlando critica Cota e Zaia

burlando

Liguria. “Spetta al governo decidere quali immigrati accogliere e quali no, tutto il resto è demagogia”. Così il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando esprime la sua contrarietà al “balletto libici e tunisini, clandestini e profughi” e attacca la posizione dei governatori leghisti di Piemonte e Veneto, Roberto Cota e Luca Zaia. “I loro distinguo – dice Burlando – sono soltanto un modo per dire sì e no”. “Non possono dire no, come vorrebbe la loro base – sostiene Burlando – ma non possono dire no neppure al loro ministro e così si sono inventati questo balletto tra libici e tunisini”.

Burlando ricorda ai colleghi governatori di Piemonte e Veneto che “c’é una emergenza umanitaria” e che la Liguria “dice sì ad una richiesta di aiuto formulata dal governo”. La questione sarà discussa dalla giunta ligure nella seduta di venerdì e sarà poi portata all’attenzione del Consiglio regionale, dove “spero non ci si divida – è l’auspicio del presidente Burlando – su una questione umanitaria”. Già fissati i primi paletti della collaborazione ligure: “Non vogliamo una Lampedusa 2 in Liguria – dice – meglio avere molti siti per piccoli gruppi”. E poi c’é la particolarità dell’ospedale Gaslini, centro di eccellenza nelle cure pediatriche, “dove potrebbero trovare sistemazione – conclude Burlando – i minori bisognosi di assistenza sanitaria”.

Il presidente della Regione replica inoltre alle osservazioni del responsabile sicurezza Pdl ligure, Gianni Plinio, secondo il quale 2 mila immigrati sono troppi per la Regione. “E’ una richiesta del governo – insiste il presidente – che noi accettiamo: c’é una emergenza umanitaria e la Liguria intende fare la sua parte”. “Non capisco poi cosa c’entri il fatto che in Liguria non c’é un centro di identificazione ed espulsione – conclude – dal momento che non stiamo parlando di un problema di clandestini da rimpatriare”.

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.