Liguria. Un codice condiviso di autoregolamentazione per cui non solo venga escluso dalle liste chi è coinvolto in inchieste giudiziarie per mafia ma che preveda anche un’autocertificazione da parte dei singoli candidati in cui attestino che non hanno alcuna parentela o frequentazione con ambienti della criminalità organizzata.
“E’ necessario che la politica dia risposte urgenti e concrete all’emergenza rappresentata dalle infiltrazioni criminali – si legge in una nota di Plinio – Anche in Liguria considerata dalla DIA come una terra strategica per la ‘ndrangheta. Mi risulta che in Commissione parlamentare antimafia si stia elaborando uno strumento di questo genere con tanto di relative sanzioni. Se i vertici dei partiti liguri accogliessero in maniera bipartisan – conclude l’esponente del Pdl – la mia modesta proposta,si tratterebbe di un importante segnale di trasparenza e di eticità pubblica per tutti i liguri”