Cronaca

Condanna Ivan Bogdanov e ultras serbi, rafforzata collaborazione tra Italia e Serbia

bogdanov

Genova. Tre anni e tre mesi per Ivan Bogdanov, due anni e otto mesi per Daniel Janjic, tre anni per Nicola Klicovic e due anni e sei mesi per Srdan Jovetic, così come richiesto dal pm Camaiori. Dopo la sentenza del processo con rito abbrevviato che ha visto la condanna dei quattro ultras serbi responsabili dei disordini allo stadio Ferraris in occasione della partita Italia-Serbia del 12 ottobre, il giudice ha spiegato “di aver tenuto in considerazione che, nonostante i fatti siano stati gravi, in carcere i quattro serbi hanno tenuto un comportamento corretto e in udienza non hanno reso dichiarazioni ma si sono richiamati a quello che avevano già detto” aggiungendo che “dal punto di vista giuridico, mi è sembrata una sentenza equilibrata”.

Stesso tenore anche per il generale della polizia Mladen Kuribak, responsabile della lotta alla violenza nello sport: “Le autorità italiane hanno lavorato bene, e penso che la decisione dei giudici di Genova sia stata adeguata al reato commesso. Penso che le autorità serbe avrebbero fatto la stessa cosa” ha commentato Kuribak al termine di un incontro con Roberto Massucci, responsabile al ministero dell’interno per l’ordine pubblico alle manifestazioni sportive. “Abbiamo avuto uno scambio generale di vedute, ma abbiamo parlato anche della partita di ritorno Serbia-Italia di ottobre a Belgrado”, ha detto Massucci, che ha effettuato la missione in Serbia su incarico diretto del capo della polizia, prefetto Antonio Manganelli.

“Per parte nostra – ha affermato Massucci – intendiamo mettere in pratica il sistema europeo per la prevenzione della violenza, fornendo tra l’altro informazioni dettagliate sui tifosi italiani che giungeranno in Serbia. Da oggi, dopo che ci siano visti e conosciuti personalmente, lo scambio di informazioni fra le nostre polizie sarà più semplice. La collaborazione è ottima. L’incidente di Genova è ormai chiuso, e lo dimostra la collaborazione che abbiamo intrapreso”. I due hanno parlato del rafforzamento della collaborazione fra le forze di polizia di Italia e Serbia per combattere la violenza nello sport. “L’incidente di Genova è una cosa del passato – ha confermato Kuribak – che è stata molto brutta per l’immagine della Serbia all’estero. Noi abbiamo arrestato 46 tifosi serbi al loro ritorno in patria, e contro 45 di loro è stato disposto un fermo di trenta giorni. La polizia é determinata nel continuare ad adottare misure dure e energiche contro chi viola le leggi e ricorre alla violenza”.

Quanto agli ultras condannati questa mattina, se il difensore facesse una richiesta di scarcerazione e, se venisse accolta, la pena verrebbe, per il momento, sospesa e scatterebbe l’espulsione, così come successo per gli altri ultras coinvolti per reati minori e già rimpatriati. Ma ha concluso Massucci “se non intervengono elementi nuovi, tutti e quattro resteranno in carcere per scontare la pena, dopodiché verranno espulsi dall’Italia”.

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