Regione. Scatta il sistema dello Sprar, il sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati gestito dai Comuni, per fare fronte all’emergenza profughi.
Pierluigi Vinai, segretario di Anci Liguria, sgombra subito il campo dalle possibili confusioni: “Non si tratta di immigrati né si tratta di irregolari, ma stiamo parlando di rifugiati. Abbiamo un obbligo all’accoglienza, non una facoltà. I rifugiati hanno uno status giuridico ben preciso e corrispondono ad un profilo etico, che discende direttamente dalle Nazioni Unite. Le amministrazioni sono chiamate obbligatoriamente a dare una risposta all’emergenza”.
Lo stesso Sprar viene riconosciuto a livello europeo. L’accoglienza dei profughi in fuga dal Nord Africa e dalla crisi libica sarà gestita attraverso una rete territoriale. “Siamo in una fase di urgenza con un iter non ancora definito – spiega Vinai – Stiamo attendendo indicazioni circostanziate dal Ministero dell’Interno, tuttavia gli enti locali si stanno già adoperando per essere pronti. Faremo anzitutto una riunione tra Regione, Anci e Unione Province d’Italia alla quale inviteremo i maggiori Comuni della Liguria per capire che risposta dare all’emergenza”.
L’assistenza sarà quella di primo livello: vitto, alloggio, supporto medico-sanitario. “Sarà in atto il sistema Sprar che vede il coinvolgimento di Nazioni Unite, Viminale, Regione, Anci e Upi – sottolinea Pierluigi Vinai – Sarà operativa una rete territoriale con tutte le strutture di volontariato, ma anche con la partecipazione degli enti camerali, dei sindacati, delle associazioni di categoria”. “I rifugiati non sono immigrati semplici – conclude – E’ il territorio che non può esimersi dalla gestione della presenza dei rifugiati”.