Genova. “Una vergogna inaudita”. Dopo l’annuncio sull’aumento delle accise dei carburanti, che servirà, secondo la decisione del consiglio dei ministri, per il reintegro dei fondi Fus, tuonano sia i gestori, sia gli autotrasportatori e sia i consumatori.
“Già quattro anni fa la Liguria è stata la prima regione a procedere con gli aumenti – commenta Gianpaolo Olia, presidente provinciale Figisc Ascom, sindacato dei benzinai – ma con questa novità da parte del Governo subiremo l’ennesimo colpo”. Sono circa 230 i gestori di pompe di benzina aderenti alla Figisc sul territorio genovese, alle prese con le problematiche della categoria, e con lo spettro della mancanza di personale. “Il colpo comunque è ancora troppo fresco – commenta il presidente – i gestori non si rendono ancora conto delle ricadute. Da Roma dicono che sarà questione di uno o due centesimi ma non ci fidiamo. D’altronde questo è l’unica maniera per il Governo per reperire il denaro immediato che gli serve per il reintegro del Fus. Purtroppo non si rendono conto che sarà una catena a perdere: a rimetterci saremo noi, gli automobilisti, gli autotrasportatori e, naturalmente, i consumatori. Guarda caso, le uniche a rimanere, come sempre, intoccabili, sono le società petrolifere. Figuriamoci – conclude sarcatisco Olia – se una volta si rivolgono a loro per far cassa”.
Un altro settore che dovrà assorbire il colpo, in un momento, in particolar modo a Genova, di grave difficoltà, è quello dell’autotrasporto. “La situazione è veramente grave – spiega Roberto Gennai, Fita Cna per l’autotrasporto – in due anni il prezzo del gasolio è aumentato del 39,7%, e per il nostro settore il carburante è una parte determinante, ma la rabbia è ancora maggiore se si pensa ai motivi: speculare sulla questione Libia è semplicemente vergognoso. Con questa ennesima bastonata – sottolinea Gennai – arriveremo al collasso, se il prezzo continua a salire rischiamo di fermarci non solo in forma di protesta, come previsto il 4 aprile a Genova, ma definitivamente”.
Stesso tenore anche per una delle associazioni dei consumatori genovesi, Assoutenti Liguria: “Siamo di fronte a un provvedimento chiaramente demagogico e a una presa in giro – spiega il presidente Furio Truzzi – il Governo gioca sul surplus e sul prezzo fuori controllo del petrolio, invece di raffreddare le accise, in un momento di inflazione e speculazione così alta”.
Le manifestazioni di protesta sono ancora in cantiere, ma qualche ipotesi c’è: se per Figisc Ascom bisognerebbe fare come in Belgio e in Francia, con il blocco per almeno un mese delle pompe di benzina, anche per l’associazione dei consumatori presieduta da Truzzi la soluzione dovrebbe essere lo sciopero, per “dimostrare in maniera forte e inequivocabile il totale dissenso verso questo provvedimento iniquo, che non serve a salvare la cultura ma a prendere in giro la gente”.