Genova. “Il caso Amt è emblematico, il Comune è schiavo dei poteri forti e delle lobby economiche”. A pochi giorni dall’accordo tra sindacati e azienda, che ha scongiurato sciopero, taglio linee ed esubero del personale, Rifondazione Comunista alza la posta e torna a parlare di trasporto pubblico.
“Non a caso abbiamo scelto Molassana, quartiere popolare e di perifieria, dove le persone, preoccupate e arrabbiate, hanno assoluta necessità del mezzo pubblico per spostarsi e soprattutto per collegarsi al centro cittadino”. Marco Veruggio, Responsabile Economia Lavoro PRC Genova, nella tenda organizzata in piazzale Bligny a Molassana conferma la linea del partito, uscito dalla maggioranza a Tursi per contrasti su punti di fondo, tra cui proprio la politica in materia di trasporto pubblico. “Siamo qui per ribadire che il trasporto pubblico va difeso, e non come fatto in questi anni, affossato”.
L’accusa riguarda il sistema di privatizzazioni che a detta di Rifondazione sta continuando a perseguire il Comune. “La privatizzazione di Amt – spiega Veruggio – doveva servire a ripianare il bilancio, e invece a distanza di qualche anno vediamo le conseguenze: l’operazione ha avuto come conseguenza un danno patrimoniale di 70 milioni di euro. Nonostante l’accordo di lunedì, l’azienda andrà comuque verso un progressivo deperimento. Come se non bastasse – aggiunge – il Comune continua a parlare di privatizzazioni, mettendo sul piatto Ami o le farmacie”. La soluzione secondo Rifondazione, andrebbe ricercata nel controllo pubblico e totale del comparto trasporti, e nella riduzione di sprechi e spese. “Gli sprechi non sono né gli stipendi degli autisti, né le linee collinari, ma operazioni calibrate che non portino al vertigionoso aumento dei costi come successo con la vendita delle rimesse.
La riduzione dei tagli dai 3,5 originari a 1,5 milioni di chilometri è un risultato positivo e dimostra che dire no al piano originario non ha significato il fallimento di Amt. I lavoratori e i comitati di cittadini che hanno reagito – conclude Veruggio – come è successo nell’Alta val Bisagno, hanno fatto bene ed è utile che siano pronti a farlo di nuovo se necessario”. Prossima tappa, Valpolcevera.