Regione. Salta il fondo per la non autosufficienza: il Governo ha bocciato gli emendamenti al Milleproroghe che la Conferenza delle Regioni aveva approvato all’unanimità e che prevedevano il ripristino di 400 milioni di euro per il Fondo nazionale. Le risorse, secondo quanto stabilito dagli stessi emendamenti, cui si era aggiunto il placet del ministro Sacconi a dicembre, sarebbero dovute arrivare dal risparmio ottenuto dall’innalzamento dell’età pensionabile per le donne.
“Siamo amareggiati, speravamo che almeno una parte del Fondo fosse ripristinata – ha commentato appena ricevuta la notizia, l’assessore regionale alle Politiche sociali, Lorena Rambaudi – Invece dovremo fare i conti con la realtà: dal Governo non arriverà niente, neanche un euro di finanziamento parziale”. Lo scenario che si prospetta per gli enti locali è a tinte fosche, le risorse sono inadeguate e i servizi erogati rischiano di esserlo altrettanto: “Abbiamo già risorse ridotte, pensare che saranno le Regioni a compensare il mancato finanziamento per la non autosufficienza è impossibile”. In Liguria le famiglie che nel 2010 hanno beneficiato del Fondo per la non autosufficienza sono state circa 7 mila, con una copertura finanziaria di 14 milioni da parte dello Stato e 10 milioni da parte della Regione.
“Solo in questi primi due mesi dell’anno – ha sottolineato l’assessore regionale – abbiamo già speso 4,4 mln dei fondi regionali, mancando l’altra quota statale, non so davvero cosa potrà succedere. Dal Governo ci aspettavamo un segnale di sensibilità al tema, invece molte famiglie saranno lasciate sole e a pagare saranno le fasce più deboli: anziani, disabili e, da un altro punto di vista, le donne. Hanno innalzato l’età pensionabile – ha detto Rambaudi – ma allo stesso tempo hanno tolto aiuti alle famiglie che hanno bisogno di cure. Come Giunta cercheremo di confrontarci ma, così stando le cose, non potremo garantire gli stessi servizi dello scorso anno”. L’ultima speranza, anche se ridotta, è la discussione parlamentare: “Proveremo il tutto per tutto fino alla fine, ma in qualità di amministratore – ha concluso Rambaudi – non sono più fiduciosa”.