Nuova conta sul filo di lana domani nell’Aula della Camera, quando si voterà sulla richiesta di autorizzazione alla perquisizione domiciliare presentata dalla Procura di Milano nei confronti del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, nell’ambito dell’inchiesta legata al cosiddetto caso Ruby. La Giunta delle Autorizzazioni propone di rinviare gli atti alla magistratura, in quanto la competenza sarebbe del Tribunale dei ministri.
Un’ipotesi che in partenza può contare su 315 voti: i 233 del Pdl, i 59 della Lega, i 21 di Iniziativa responsabile e probabilmente quelli di Francesco Nucara e Calogero Mannino. L’opposizione può arrivare invece a 311, con i 206 deputati del Pd, i 35 dell’Udc, i 31 di Fli, i 22 dell’Idv, i 6 di Api, i 5 dell’Mpa, i 3 dei Liberaldemocratici e quelli di Giuseppe Giulietti, Paolo Guzzanti e del rappresentante della Valle d’Aosta. Cifra che potrebbe al massimo arrivare a 314 se si aggiungessero i due deputati della Svp, che sia il 14 dicembre sia sulla mozione di sfiducia al ministro Sandro Bondi si sono astenuti; e Antonio Gaglione, che in queste due occasioni non partecipò alla votazione.
Tra le file della minoranza potrebbe poi registrarsi anche qualche posizione favorevole alla proposta della Giunta, come quella del vicepresidente e deputato di Fli Giuseppe Consolo. Non parteciperà al voto come consuetudine il presidente della Camera Gianfranco Fini. Infine, se la proposta della Giunta di restituire gli atti alla magistratura dovesse essere bocciata, il caso tornerebbe all’esame della stessa Giunta, che a quel punto dovrebbe decidere se accogliere o respingere la richiesta di autorizzazione.