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Rapallo, Fusco: “La casa sulla strettoia di San Michele non va abbattuta”

san michele di pagana rapallo

Rapallo. L’assessore all’ Urbanistica, Marylin Fusco, ha deciso di bloccare il progetto di una società privata che vuole abbattere una villa nobiliare del ‘600, situata in prossimità della strettoia di San Michele di Pagana, affacciata sul mare. L’intento sarebbe quello di ricostruirla, ma trasformandola in un condominio con undici appartamenti.

L’assessore ha compiuto stamani un sopralluogo a Rapallo, con l’architetto Massimo Pietrasanta, dell’ufficio tutela del paesaggio della Regione, su invito del consigliere regionale Armando Ezio Capurro, per verificare due progetti approvati dal Comune e sui quali c’é polemica: quello della terza corsia in via Mameli, davanti ai campi da golf e quello di San Michele di Pagana. Qui, secondo i proponenti, lo spostamento della villa allargherebbe infatti la strettoia all’entrata dell’antico borgo.

“Secondo noi – ha affermato al termine della visita l’assessore Fusco – la villa non va demolita. L’edificio non è incongruo, come invece si afferma nel progetto, ma è di grande pregio. La sua demolizione, inoltre, non risolverebbe il problema della viabilità. Anzi, secondo noi potrebbe addirittura esserci un peggioramento”.

La vicepresidente indicherà agli uffici tecnici regionali la nuova linea. “Inviteremo il Comune di Rapallo – ha detto Marylin Fusco – a riconsiderare il problema a livello urbanistico e viabilistico. Abbiamo verificato che esiste una alternativa valida al progetto proposto. Per migliorare la viabilità, basterebbe un semplice intervento, cioè un parziale adeguamento morfologico dell’ edificio lato mare che insiste sulla strettoia”.

Fusco frena anche sulla terza corsia in via Mameli: “Stiamo valutando se dare le autorizzazioni alla luce del fatto che la strada potrebbe insistere in un’area vincolata dalla vicinanza del torrente Boate. Inoltre il progetto non ci sembra risolutivo del problema della viabilità. La Regione deve salvaguardare un bene prezioso come il golf, che è di sua proprietà, e che potrebbe perdere valore con l’allargamento della strada. Il progetto di valorizzazione del golf deve essere considerato infatti in modo unitario”.

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