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Marassi blindato: momenti di forte tensione, poi torna la normalità tra le due tifoserie

Marassi

Genova. Fischio di inizio tra Genoa-MIlan. A parte una vera e propria ondata di fischi verso Cassano, l’atmosfera fuori e dentro Marassi ora appare tranquilla. Ma poco prima del fischio di inizio si sono registrati alcuni momenti di forte tensione, quando cioè il corteo di circa 300 genoani partito in mattinata in direzione gradinata Nord, si è fermato per rendere omaggio alla targa di Vincenzo Spagnolo, il tifoso ucciso sedici anni fa dalla coltellata di un ultras rossonero. Contemporaneamente stavano arrivando i tifosi milanisti, fatti scendere per precauzione a Genova Principe e trasportati con due autobus speciali Amt allo stadio. Poco dopo le biglietterie, dopo provocazioni da parte rossonera, un drappello di cinquanta genoani aveva sfondato le protezioni fino al settore tribune, con lancio di alcune bottiglie e fumogeni, e aveva cercato di avvicinarsi al settore ospiti. Grazie alla mediazione dei responsabili del tifo rossoblù la situazione è tornata verso la normalità.

Il Ferraris è quello delle grandi occasioni, da tutto esaurito, mentre l’ingente dispiegamento di forze dell’ordine, già in azione dalla mattina per controllare i punti di accesso della città, tengono sotto controllo le tifoserie. Sono circa 400 le unità più due o tre camionette della polizia che fuori dal perimetro fanno da filtro e barriera.
Sarà comunque una partita rovente da tutti i punti di vista, il terreno non sembra in buone condizioni ma i genoani confidano in Faber: ‘Il Pescatore’ di De Andrè è sbarcato al Ferraris nel pre partita, la speranza è di arrivare al 90′ con “un solco lungo il viso, come una specie di sorriso”.

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