Genova. “L’apprendistato non è lo strumento adatto per realizzare percorsi idonei a raggiungere gli obiettivi formativi previsti a conclusione dell’obbligo di istruzione, esistono altri e più efficaci interventi per contrastare la dispersione scolastica”. Lo comunica la Cgil in un nota stampa trattando delle recenti disposizioni introdotte dal Governo con cui sarà possibile aggirare l’assolvimento dell’obbligo di isrtuzione con percorsi di apprendistato.
Prima dell’introduzione di tale norma, sino ai 16 anni di età era previsto l’obbligo scolastico: oggi, a seguito di tale disposizione, i ragazzi potranno essere inseriti in percorsi di apprendistato anche prima di tale età.
“Di fronte ad un problema grave come la dispersione scolastica e formativa, – dice il comunicato – che vede il nostro Paese fortemente in ritardo rispetto agli standard europei, la risposta data dalla legge 183/2010 è sbagliata, demagogica e fortemente regressiva.
La misura pensata dal Governo contribuisce a vanificare il processo di cambiamento della scuola necessario per rendere effettivo l’innalzamento dell’obbligo di istruzione a 16 anni.
“Nella nostra regione, come già accaduto in altre, la Cgil ha chiesto ai Presidenti di non firmare alcun accordo col Governo, senza il quale la legge non è attuabile, anche considerando il pasticcio giuridico che essa contiene: l’ingresso al lavoro è fissato a 16 anni (prima di questa età è vietato lavorare), ma l’apprendistato è a tutti gli effetti un contratto di lavoro (seppure a causa mista) e quindi con la nuova normativa si fornisce una scappatoia che permette l’ingresso al lavoro già a 15 anni, contravvenendo in maniera palese alla Legge”.