Genova. Non ha resistito fino ad agosto, termine della sua detenzione nel carcere di Marassi, e ieri ha deciso di farla finita. E’ l’ultimo suicidio in cella: un detenuto rumeno di 26 anni si è ucciso nel vano doccia inalando gas con una bomboletta utilizzata dai detenuti per cucinarsi e riscaldarsi cibi e bevande.
“Il suicidio del detenuto – si legge in una nota del sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (Sappe) – riporta d’attualità la grave situazione penitenziaria genovese ed avviene proprio il giorno dopo l’ennesimo pubblico allarme lanciato dal Sappe sulle critiche condizioni detentive genovesi, allarme che tutti i sindacati della Polizia Penitenziaria avevano espresso a Palazzo Tursi nell’audizione voluta dal consiglio comunale di Genova per un approfondimento delle problematiche penitenziarie genovesi. I detenuti a Marassi sono circa 730 (il 60% dei quali stranieri) a fronte di una capienza massima ufficiale della struttura di 456 posti letto mentre gli organici della Polizia Penitenziaria registrano carenze organiche pari a ben 157 agenti”.