Genova. Dopo essere stato un incubo nel periodo lavorativo, l’amianto lo è anche per chi è in pensione e per chi ci sta andando. Per questo motivo pensionati e lavoratori del settore si sono riuniti per manifestare in piazza De Ferrari e ora, dopo aver fatto un girotondo in piazza Corvetto, bloccando il traffico, si stanno dirigendo verso la Prefettura.
“L’amianto continua a essere un incubo perché tutti quelli che sono andati in pensione dopo la famosa sanatoria del 13 aprile 2009, e a Genova sono centinaia di persone, vivono nel terrore di vedersi ritirare la pensione da Inps e Inail”. Spiega Armando Palombo della Fiom.
Le problematiche, però, esistono anche per quei lavoratori che non vanno in pensione per non pedere un diritto acquisito. “Qua a Genova si è creato un clima per cui una persona, pur avendo lavorato 40 anni e avendo i requisiti, se ha avuto i benefici dell’amianto, corre tra l’incubo di potersi ammalare e quello di non poter andare in pensione – continua Palombo – Poi c’è chi è andato in pensione e ha perso il diritto all’amianto. Oggi manifestiamo per tutte queste ragioni e chiediamo l’intervento del Prefetto per sanare una situazione sempre più intollerabile”.
Forte la preoccupazione nelle parole dei lavoratori e dei pensionati, uniti per ottenere giustizia. “Mi avevano riconosciuto l’amianto perché rientravo nel reparto della griglia ministeriale – spiega un ex lavoratore dell’Ansaldo – dopo un anno e mezzo, però, me l’hanno tolta dicendo che non ero nel reparto a contatto con l’amianto. Ora voglio sapere veramente come stanno le cose perché sono a casa da gennaio senza pensione”.