Genova. Dopo i continui attacchi dei pirati alle navi mercantili italiane, aumentati notevolmente nell’ultimo anno, anche Stefano Messina, amministratore delegato del gruppo armatoriale genovese, ha concordato con il Presidente Di Confitarma D’Amico: militari armati sulle navi mercantili.
“Dalla tavola rotonda ‘Uomini e tecnologie per sconfiggere i pirati in mare’ organizzata ieri presso Confitarma è emersa la posizione del presidente D’Amico alla quale siamo decisamente allineati – ha spiegato Messina – Anzi noi abbiamo spinto perché, a fronte di un primo atteggiamento più prudente, che prevedeva solo modalità passive per difendersi da questi attacchi, si arrivasse ad una presa di posizione più decisa a fronte di un fenomeno drammaticamente aumentato. I dati parlano di un rapporto 10 a 1 rispetto allo scorso anno – ha aggiunto Messina – E’ chiaro che ci sono navi che, per dimensioni, caratteristiche e velocità non possono essere attaccate ma altre possono venire intercettate da queste bande che non si fermano di fronte a elementi di sicurezza passiva come il filo spinato, gli ultrasuoni, gli idranti. Da ieri c’é questa posizione forte che è necessario condividere con la Marina Militare, cosa che abbiamo già fatto, per mettere in atto azioni di difesa, con presenza di militari formati, pagati dagli armatori, a bordo delle navi della marina mercantile”.
“Il rafforzamento della sicurezza sulle navi mercantili comporta costi importanti, ma Saranno costi sicuramente inferiori rispetto ai provvedimenti che sono stati presi sino ad ora – conclude Messina – a partire dall’allungamento dei viaggi di 4-500 miglia, che prevedono l’impiego delle navi per più giorni con un minore fatturato e l’aumento dei costi diretti. Un costo che abbiamo stimato a livello consuntivo e che, solo per la nostra società raggiunge quasi i 10 milioni all’anno”