Genova. Suicidio o sballo? Continuano Le indagini della Procura di Genova per accertare le cause della morte del giovane detenuto rumeno, trovato ieri privo di vita nella doccia di una cella della prima sezione detentiva del carcere di Marassi. Tra le diverse ipotesi al vaglio degli inquirenti, c’è anche la possibilità che il 26enne abbia inalato il gas della bomboletta usata dai detenuti per cucinare, per riprodurre l’effetto di stordimento dovuto all’assunzione delle sostanze stupefacenti. La Procura ha disposto oggi l’autopsia sul cadavere del giovane.
A seguito dell’enensima morte in carcere il Sappe ha rilanciato la sua denuncia: “I detenuti a Marassi sono circa 730, il 60% dei quali stranieri, a fronte di una capienza massima ufficiale della struttura di 456 posti letto mentre gli organici della Polizia Penitenziaria registrano carenze organiche pari a ben 157 agenti”.