Politica

Congresso Anpi, Ranieri: “Per Genova ho due priorità: moschea e museo della Resistenza”

Andrea ranieri ass. com.

Genova. Due priorità prima della fine del mandato: costruire la moschea e istituire il Museo della Resistenza. Lo ha annunciato oggi l’assessore comunale alla Cultura Andrea Ranieri nel suo discorso introduttivo al XV congresso provinciale dell’Anpi a Palazzo Tursi in una sala rossa gremita. “Non possiamo permetterci che a Genova non esista ancora il Museo della Resistenza – ha detto Ranieri – Anpi e Comune costruiscano un comitato per costituirlo, magari usando le nuove tecnologie che oggi ci appiattiscono sul presente, partendo dalla Casa dello Studente, luogo delle torture nazifasciste. In tempi di crisi, dove mancano sempre le risorse e guidare l’amministrazione pubblica è difficile, queste sono per me le due priorità da fare insieme al sindaco Vincenzi in questo anno e mezzo prima delle comunali 2012 a Genova: la costruzione della moschea, un segnale importante di democrazia e libertà, e la nascita del Museo della Resistenza”.

L’assessore è poi passato alla stretta attualità di questi ultimi giorni: “Dalla terribile dominazione fascista del generale Graziani in Libia, oggi siamo passati alla amazzoni di Gheddafi e alle veline di Berlusconi, ma così come durante la Resistenza ancora oggi nel mondo nascono movimenti per la libertà e la democrazia, ancora oggi c’é un’altra Italia”.

“Come nella Resistenza in Italia, oggi nel mondo nascono movimenti che mettono al centro il cambiamento, in Tunisia, in Egitto, in Libia, nel Maghreb – ha detto Ranieri – in Libia è in corso uno scontro di potere tra donne e uomini che per la libertà e la democrazia affrontano un tiranno. L’Italia ha l’unico capo del governo in Europa che ha baciato l’anello del dittatore libico – ha continuato – come andrà lo scontro in Libia dipenderà anche da noi, dall’Occidente, se saranno inviate navi da guerra contro l’immigrazione è probabile che vinca il fondamentalismo, spesso l’estremismo islamico è nato dal nostro rifiuto. Contro gli interessi delle oligarchie – ha concluso Ranieri – oggi i soldi del petrolio sono reinvestiti in Italia comprando il 7% della Juventus, per la libertà del popolo libico, dobbiamo dire e dimostrare che c’é un’altra Italia”.

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