Cronaca

Comuni genovesi e patto di stabilità: ecco cosa cambia con gli sconti

Genova. Con le cosiddette clausole di salvaguardia, anche quei Comuni genovesi chiamati ad onorare il famigerato patto di stabilità potranno incontrare sconti rispetto alle previsioni originarie. Sono proprio le amministrazioni di territori medio-piccoli ad evitare cure da cavallo per il 2011, avendo a disposizione “alleggerimenti” consistenti grazie ai fondi di “extra dote” individuati dallo Stato con la legge di stabilità.

La soluzione del Dpcm esaminato dalla Conferenza Stato-Città pone all’obiettivo assegnato al Comune un tetto espresso come percentuale della spesa corrente media 2006-2008; il tetto è differenziato a seconda della dimensione demografica dell’ente locale: è stato fissato al 10,5% nei Comuni sopra i 200 mila abitanti, si attesta al 7% in quelli fra 10 mila e 200 mila e scende al 5,4% nei Comuni più piccoli soggetti al patto, ossia quelli fra 5 mila e 10 mila abitanti. Questo meccanismo misura le richieste del patto sulle forze e le effettive dimensioni dei bilanci comunali.

Quindi le eventuali super-spese correnti registrate nel triennio tra il 2006 e il 2008 non incideranno gravemente sugli obiettivi del patto per il 2011. Rimane un grosso interrogativo sugli anni futuri, in quanto la soluzione vale solo per quest’anno. Qui di seguito gli obiettivi per il 2011 assegnati ai Comuni genovesi interessati dal patto di stabilità.

Genova 22.965.316, Rapallo 1.520.039, Chiavari 1.437.590, Sestri Levante 1.295.752, Lavagna 875.122, Arenzano 521.585, Recco 639.346, Santa Margherita Ligure 1.008.685, Cogoleto 420.787, Serra Riccò 190.485, Campomorone 256.785, Busalla 266.755, Camogli 5.621.

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