Nelle carte del giudizio immediato a Silvio Berlusconi ci sono tutte le prove evidenti per saltare l’udienza preliminare e sostenere l’accusa nel processo che comincerà il 6 aprile in Tribunale di fronte ai giudici della quarta sezione penale.
E’ quanto ritiene il giudice Cristina Di Censo. Secondo quanto riportato questa mattina dal quotidiano on line Corriere.it la sera del 27 maggio 2010 Berlusconi chiamò il capo di gabinetto della Questura di Milano Pietro Ostuni per fare pressioni affinché Ruby fosse affidata alla consigliera regionale Nicole Minetti invece che a una comunità per minorenni.
Con quelle pressioni, che servivano ad evitare che emergessero i suoi rapporti con la giovane, per la Procura Berlusconi avrebbe commesso il reato di concussione.
Nelle 27 pagine del decreto di giudizio immediato 14 riguardano le indagini e le fonti di prova che vanno dalla notte in questura alle intercettazioni, la documentazione bancaria con assegni e bonifici partiti dalla Banca Popolare di Sondrio per acquistare automobili. E poi ci sono movimenti di denaro tra Berlusconi, Mora, Fede e Spinelli e i tabulati telefonici.
“Fonti prova di natura dichiarativa documentale, intercettativa e investigativa pura che convergono nel senso della ricostruzione delittuosa prospettata dall’accusa” afferma Di Censo.
Elementi che sembrano essere contrastati dai contenuti delle investigazioni fatte dalla difesa del premier che, anzi, in più punti stridono in termini netti con le acquisizioni dell’indagine pubblica. Una ragione in più perché tutto sia valutato in un processo.