Cronaca

Bomba Recco: il rifiuto della Val Varenna, Capurro “Assurdo, sono indignato”

Recco. La bomba di Recco rischia di innescare un “incidente diplomatico” tra istituzioni. Da una parte il Municipio Ponente, la cui giunta oggi ha votato all’unanimità un documento per chiedere alla Prefettura un’altra località dove far brillare l’ordigno, dall’altra il Comune di Recco che replica indignato.

Secondo quanto disposto dalla Prefettura il residuo bellico americano da 1000 libbre rinvenuto alcune settimane nello stesso cantiere di Recco dove a inizio gennaio era stata trovata l’altra bomba “gemella”, doveva essere fatto brillare domenica 20 febbraio in una cava della Val Varenna. Oggi, però, è arrivato il secco no da parte del Municipio.
“Il ponente di Genova ha già dato – ha detto il presidente Mauro Avvenente – Ci sono il porto petroli, la discarica, la Gronda in costruzione, centinaia di camion e persino un container radioattivo: il ponente di Genova non può farsi carico anche dei problemi del Levante. Inoltre la cava Pian di Carlo, si trova già in una zona con altre problematiche geofisiche”.

Su tutte le furie il sindaco di Recco: “Una reazione sorprendente – ha detto Dario Capurro riferendosi al diniego del Municipio – Sono indignato e disgustato, una risposta del genere me l’aspettavo da un contadino della Valle, non da un presidente di Municipio. In caso di necessità le istituzioni dovrebbero solidarizzare, non mettere in mezzo assurde motivazioni come quelle sulle servitù del ponente. Vorrei inoltre ricordare – ha sottolineato Capurro – che quando c’è stato l’incendio sopra il cimitero di Nervi, dal levante sono immediatamente accorsi i mezzi per salvare Genova dal rischio fiamme, facendo così saltare, per mancanza di organico, la festa dell’8 settembre a Recco, una manifestazione molto sentita. Non ci siamo nè lamentati, né tantomeno rifiutati”.

Spetterà ora alla Prefettura dirimere la querelle e far sapere ai quasi 5 mila abitanti di Recco se domenica 20 febbraio saranno evacuati o meno.

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