Cronaca

Arenzano, usava i lacci per cacciare i cinghiali: denunciato bracconiere

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Arenzano. Un uomo di 67 anni è stato denunciato dalla Procura della Repubblica per i reati di caccia di frodo in periodo di divieto venatorio generale e l’uso di mezzi proibiti. L’appostamente, iniziato ieri mattina prima dell’alba dagli uomini della Polizia Provinciale, ha permesso agli agenti di denunciare l’arenzanese che cacciava cinghiali utilizzando il mezzo proibito dei lacci scorsoi.

Da molti giorni l’uomo aveva posizionato quattro di questi lacci in acciaio per la cattura di cinghiali, presso le alture soprastanti le campagne di Terralba, nel comune di Arenzano. Il bracconiere si recava ogni mattina a controllare le trappole, aggiungendo ogni volta nel sito granturco e pane secco per attirare le prede. Gli agenti della Polizia Provinciale, che lo tenevano sotto controllo da alcuni giorni, lunedì mattina lo hanno atteso appostati nella macchia, dopo averlo fotografato da molto distante con un potente teleobiettivo.

Le indagini erano state avviate dopo il rinvenimento dei lacci da parte di agenti provinciali del commissariato di Ponente. Sono state rilevate le tracce di vecchie precedenti catture nello stesso luogo. I lacci scorsoi in acciaio, collocati per la cattura di cinghiali o caprioli in abituali punti di passaggio nelle aree boscate, sono il metodo di bracconaggio più diffuso; l’animale imprigionato, nel tentativo di fuggire, fa stringere il cappio, ancorato alla base di tronchi, sino a rimanere soffocato o a morire.

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