Genova. A due giorni di distanza, le polemiche divampate dopo le affermazioni di Monsignor Paolo Rigon, ospite sabato a Genova per l’inaugurazione dell’anno giudiziario del Tribunale Ecclesiastico Ligure, non accennano a diminuire. Contro le parole del vicario, secondo cui l’omosessualità mascherata sarebbe tra le cause di nullità matrimoniale, oltre che una malattia da eliminare, sono subito intervenuti Arcigay e Arcilesbica liguri e oggi anche il presidente nazionale Arcigay, Paolo Patanè.
“Monsignor Paolo Rigon ha perso un’ottima occasione per tacere – fa sapere Patanè – La sua chiosa sull’omosessualità, espressa in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario ecclesiastico, oltre che violentemente omofoba e pericolosa fa di lui un grave peccatore secondo l’ottavo comandamento ‘Non dire falsa testimonianza’.
“Rigon riporta in auge metodi propri del nazismo con la sua idea che l’omosessualità sia un problema da estirpare e commette un peccato molto grave nell’affermare che l’omosessualità si possa superare con la psicoterapia. E’ totalmente falsa testimonianza. Lo invitiamo quindi a confessarsi privatamente e a chiedere venia pubblicamente per tanta acredine. Sull’omosessualità poi – conclude il presidente nazionale Arcigay – ricominci a tacere: solo così farà del bene a se stesso e al suo prossimo suo”.