Genova. Dopo le dichiarazioni rilasciate dal vicario giudiziale, monsignor Paolo Rigon, ospite questa mattina a Genova per l’inaugurazione dell’anno giudiziario del Tribunale Ecclesiastico Ligure, secondo il quale l’omosessualità mascherata sarebbe tra le cause di nullità matrimoniale, oltre che una malattia da eliminare, non è mancata la risposta dell’associazione Arcigay e Arcilesbiche del capoluogo ligure. “Leggiamo con stupore e viva preoccupazione – si legge in una nota – le affermazioni di mons. Paolo Rigon, Vicario Giudiziale della diocesi di Genova, riguardo all’omosessualità come “problema da estirpare”, particolarmente gravi e preoccupanti le affermazioni secondo cui l’omosessualità possa essere estirpata con la psicoterapia.
Si tratta di gravi e pericolose falsità, ricordiamo che sono passati più di 30 anni dall’eliminazione dell’omosessualità dal Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM) e che più di 10 anni fa, nel 1998, l’APA (American Psychiatric Association) rifiutava le terapie che intendevano “convertire” in eterosessuali le persone omosessuali, argomentando che tali terapie potessero provocare crisi depressive, ansia e comportamenti autolesionistici.
Anche il Presidente dell’Ordine degli Psicologi Liguri, che speriamo voglia intervenire, ha già preso posizione l’anno scorso firmando un appello nazionale (reperibile qui http://www.noriparative.it/ ) che inizia con queste parole : “Noi, psicologi, psichiatri, psicoterapeuti, psicoanalisti, studiosi e ricercatori nel campo della salute mentale e della formazione, condanniamo ogni tentativo di patologizzare l’omosessualità, che l’American Psychological Association definisce una “variante naturale normale e positiva della sessualità umana” e l’Organizzazione Mondiale della Sanità una “variante naturale del comportamento umano”.
Leggere, come dichiara il Monsignore, che in un consultorio queste terapie vengano praticate è allarmante e di immensa gravità, speriamo che questa struttura non riceva fondi pubblici o che, se li ricevesse, le istituzioni intervengano immediatamente.
Le nostre associazioni metteranno in atto tutte le azioni possibili perché sia fatta chiarezza e si intervenga, nel frattempo ci teniamo ad affermare che si tratta di falsità, che l’omosessualità non è una malattia e che nessuna terapia atta a far “guarire” dall’omosessualità ha fondamento o serietà scientifica.
Quella che vanno estirpate sono l’omofobia, l’odio e la discriminazione che mons. Paolo Rigon, diffondendo falsità e disinformazione, ha contribuito a diffondere”.