Regione. “E’ stato male interpretato il significato di questa riunione”. Questo il commento dell’assessore regionale ai Trasporti, Enrico Vesco, dopo che i sindacati hanno abbandonato la riunione scendendo in strada a manifestare con i lavoratori. “Doveva essere un incontro con Comune e Azienda, così come richiesto dai sindacati, per valutare quanto è stato fatto a seguito dell’accordo siglato a novembre. Purtroppo hanno voluto caricare troppo di tensione questo momento e non ci sono state le condizioni per procedere oltre”.
“Io comprendo i motivi della tensione – ha detto poi Vesco – ma non poteva essere portata all’interno della riunione, doveva rimanere fuori. Invece dopo aver convocato i lavoratori e i cittadini per la manifestazione, volevano farli salire, ma la sala era già piena, mancavano i rappresentanti delle varie categorie con cui fare un paziente lavoro di valutazione e modifica dell’accordo. Alla richiesta di fare entrare tutta la delegazione – ha spiegato l’assessore – ho ritenuto non ci fossero le condizioni per portare a termine l’incontro, da qui la sospensione. Per quanto mi riguarda però – ha aggiunto – sono disponibile a incontrare i sindacati in qualunque momento, fermo restando l’obiettivo della loro richiesta: discutere, e se è il caso anche modificare, un accordo già sottoscritto. La Regione ha mantenuto tutti gli impegni – ha concluso Vesco – quindi nessun timore a incontrare le organizzazioni sindacali”.
L’obiettivo aziendale, intanto, punta dritto a rendere attiva la terza fase del piano, quella su esuberi e tagli, tassativamente entro i primi di maggio, per testarla e portarla a regime prima dell’entrata in vigore dell’orario estivo. “Dobbiamo evitare lo slittamento a settembre – hanno detto il presidente Amt Bruno Sessarego e l’Ad Franck Olivier Rossignolle, entrambi presenti alla riunione – senza la terza fase, ogni mese perdiamo 1,5-2 milioni di euro, sarebbe un bagno di sangue che Amt non può permettersi. Il nostro obiettivo è il pareggio di bilancio”. Il livello di scontro, però, oggi si inasprisce ulteriormente e lo sciopero, indicato dalle organizzazioni sindacali per il 25 febbraio, è alle porte.