Economia

Accordo Piano Casa, l’opposizione di Confartigianato e Pdl: “Pietra tombale sul rilancio del settore”

piano casa

Regione. “In una seduta burrascosa questa mattina della VI Commissione il centro sinistra che orami sembra diventato sinistra estrema ha presentato dieci emendamenti al DDL n. 117 sul Piano Casa”. Lo ha dichiarato il vice presidente della VI Commissione Marco Melgrati che a nome del Gruppo regionale del Pdl prende una posizione dura nei confronti del provvedimento sul Piano Casa portato in discussione in Commissione.

“Di questi emendamenti – precisa Melgrati – alcuni sono di natura squisitamente tecnica, ma il vero macigno della legge sul Piano casa, sulla possibilità di rinnovare il patrimonio edilizio, sull’imprenditoria e sulle attività produttive legate alla filiera della sinistra è l’emendamento n. 9 in cui l’art. 8 del DDL 117 è sostituito dall’art. 7, che dice: la demolizione della volumetria di un edificio incongruo con incremento fino al 35% può essere ricostruita nel rispetto delle destinazioni d’uso previste dal PUC solo se nel Piano regolatore esiste già l’indice edificatorio pari al volume demolito, con l’aggravante del 20% di destinazione d’uso a edilizia convenzionata o in alternativa la monetizzazione a favore del comune del 20% da destinare ad edilizia residenziale pubblica”.

Melgrati fa un esempio concreto “se io ho un capannone di mille metri quadri incongruo posso demolire il capannone e ricostruirlo in una zona dove è prevista la destinazione residenziale a condizione che in questa zona io possieda già un terreno con un indice pari a 1000 metri quadri. Quindi mi brucio l’indice proprio del terreno di mille metri quadri applico l’incremento del 35%, mi sottraggo il 20% di edilizia convenzionata ed ho demolito il mio capannone nell’altra zona. Quindi io imprenditore devo essere o un pazzo o un cretino per fare un’operazione di questo tipo”.

“Altra chicca di questa modifica – prosegue il vice presidente della VI Commissione – è la totale cancellazione della possibilità di incremento per edifici artigianali, industriali commerciali e la non introduzione dell’ampliamento per gli edifici alberghieri, con la giustificazione del rinvio a ulteriori fantasiose ed improbabili leggi in divenire che dovranno essere messe in campo dalla Maggioranza specifiche per queste categorie produttive. Pertanto, il Gruppo del Pdl, – dice Melgrati a nome di tutti i consiglieri regionali del Popolo della Libertà – che si era dichiarato disponibile ad un confronto democratico e costruttivo pur nella diversità di vedute e di posizioni, prende le distanze in maniera radicale da questo affossamento e stravolgimento di una legge fortemente voluta dal Governo Berlusconi per dare una risposta immediata alle esigenze del territorio e un supporto ai problemi di un settore in grande crisi come quello dell’edilizia”.

“Ci siamo resi conto che il Presidente Burlando è ostaggio dell’ultra sinistra radicale e delle posizioni dei Verdi, del WWF e di alcuni componenti della Maggioranza. Questa premura di voler portare entro la prossima settimana in consiglio questo testo blindato frutto della infelice mediazione fra le forze politiche, è un chiaro sintomo del traballante equilibrio tra le componenti della Maggioranza. In particolare l’Idv esce a pezzi da questa vicenda ed a rimetterci ancora una volta sono le speranze dei liguri di avere una legge finalmente a favore del territorio”, conclude Marco Melgrati.

Anche Confartigianato Liguria non ha “approvato” l’accordo di maggioranza: “Riteniamo che lo stralcio della previsione di estensione agli edifici produttivi sia un errore – spiega Giancarlo Grasso, presidente di Confartigianato Liguria – Auspichiamo però che i promessi provvedimenti ad hoc siano approvati con urgenza e non con i tempi del piano casa. Il settore dell’edilizia – aggiunge Grasso – è in profonda crisi ed il Piano Casa, pur quale provvedimento straordinario, poteva rappresentare una prima risposta alle esigenze di una categoria così importante per la nostra economia regionale. A questo punto confidiamo che anche le altre osservazioni presentate possano essere recepite all’interno dei provvedimenti di semplificazione”.

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.