Genova. La partita Genoa-Chievo dell’andata del campionato in corso è lo specchio fedele della stagione del Genoa. Il Grifone ne veniva da una vittoria sofferta e meritata a Udine, notoriamente un campo difficile. Una campagna acquisti reputata da tutti sontuosa. Marassi soleggiato e il calore della Nord. Gasperini in panchina sicuro del suo giocattolo che da anni stava dando spettacolo dentro le mura amiche.
Al sesto minuto delizioso passaggio filtrante di Palacio che trova Destro in aria e Genoa già in vantaggio. I sogni di Champions accarezzati e sussurati durante l’estate in quel momento sembrano già realtà, il Genoa vittorioso in trasferta trovava il suo ritmo in casa, andando a segno fra l’altro con un baby. Un Genoa trascinante che sfiora il raddoppio più volte.
Poi il Chievo comincia a tessere la sua tela con calma. Edoardo sventa titubante un paio di occassioni e già qualcuno dalla Nord intravede le nubi che sarebbero arrivate da lì a poco. Allo scadere del primo tempo, tiro in area di Moscardelli, deviazione di Dainelli del Genoa e gol del pareggio. Una carambola e una leggera distrazione e il pareggio è fatto. Il secondo tempo il Chievo con contropiedi perfetti e veloci vincerà 3 a 1 la partita.
Questa sarà la prima di cinque sconfitte nelle mura amiche: da lì in poi banchetteranno Inter, Juventus, Napoli e Udinese. Il Genoa che non ti aspetti, tanto che in dieci partite casalinghe ha fatto 11 punti contro i 12 punti fuori casa con una partita in meno. Forse è questa la consolazione e forse è questo il punto fermo da cui provare a ripartire domani: fragilità casalinga ma una maggiore solidità in trasferta, con tre vittorie e tre pareggi in nove partite.
Domenica però il Genoa si troverà di fronte una squadra in salute, solida, la solita macchina ben oliata a partire dalla solidità societaria ad arrivare sino al campo. 23 punti come il Genoa, ma 19 conquistati nelle mura amiche.
Certo sarà difficile per mister Ballardini far ritrovare serenità a un’ambiente demotivato e caotico come nell’era Preziosi non si era mai visto. Il tourbillon di mercato non aiuta. I movimenti in entrata e in uscita, soprattutto se si considerano le cessioni di Ranocchia e Sculli, per ora fanno immaginare un Grifone indebolito. Ma forse sono proprio queste le situazioni in cui i rossoblu sono a loro agio.