Genova. Un’affermazione che ha scatenato polemiche e commenti non solo in Liguria, ma arrivate anche dal palazzo della Regione Piemonte.
La frase tanto discussa è stata pronunciata ieri dal presidente della regione Liguria Claudio Burlando: “Se la val di Susa dovesse diventare un ostacolo insormontabile alla realizzazione della ferrovia Torino-Lione, il corridoio europeo 5 deve passare dalla Liguria. Altrimenti il rischio è che passi a nord delle Alpi e che veniamo completamente tagliati fuori dai traffici”.
Il primo a rispondere è stato Giorgio Merlo (Pd), vicepresidente della Commissione vigilanza Rai, che ha accusato Burlando, di voler “soffiare” la Torino-Lione al Piemonte. “L’opposizione dei no-Tav alla Torino-Lione – ha detto – trova un tifoso eccellente, il presidente Burlando. Il Piemonte non può però giocare un ruolo subalterno e marginale rispetto ai desideri di Burlando. Ma questa tesi, sostenuta anche da esponenti del Pdl subalpino, non avrà alcun imprimatur dal Pd piemontese né, spero, dall’intera politica piemontese”.
Simil risposta, forse un po’ più secca, dal parlamentare torinese del Pdl Agostino Ghiglia “Burlando pensi alla sua regione”.
“Vogliamo tranquillizzarlo – spiega Ghiglia – La Tav si farà e si chiamerà Torino-Lione perché questa e nessun’altra é la tratta sulla quale è stato avviato un percorso di realizzazione dell’opera condiviso dalla gran parte delle istituzioni, realtà produttive e comunità locali interessate dal futuro collegamento e sulla quale il Governo si è impegnato”.
“Sarebbe meglio – afferma ancora Ghiglia – che il presidente Burlando pensasse alla Liguria anziché dire amenità. Non c’é motivo né logica alcuna di cambiare rotta: la lunga e a tratti tormentata fase propedeutica per la realizzazione della Torino-Lione è terminata da tempo. Tutto il resto sono posizioni pretestuose e inutili. La realizzazione della Torino-Lione per il Governo e per il Pdl, a Torino come a Roma, resta la priorità assoluta per il rilancio del sistema Italia nello scenario internazionale”.
Risposta anche dall’assessore ai Trasporti della Regione Piemonte Barbara Bonino: “La tav si farà in Piemonte. La vogliono la maggior parte dei cittadini, la vuole il Governo, la impone la logica, perché le aree idonee a servire le retroportualità sono solo quelle piemontesi. Di tanto in tanto qualcuno ripropone questa idea del tracciato alternativo, superata dai fatti e dalla storia”.