Genova. “La Sampdoria mi ha dato tanto, io ho dato tanto alla Sampdoria e non dimenticherò mai nulla del periodo trascorso a Genova, così come non dimenticherò tutti i tifosi doriani che mi hanno sempre accolto benissimo”. È stato questo il saluto di Giampaoli Pazzini al suo ormai ex club e ai tifosi blucerchiati. Rammaricato si, ma anche coperto di un velo di amarezza: “Sono rimasto male dopo le dichiarazioni del presidente Riccardo Garrone, io mi sarei fatto distrarre dalle sirene? Non voglio dire nulla ma se il presidente fosse venuto negli spogliatoio, avrebbe visto che per riuscire a giocare facevo delle punture”.
Pazzini è stato presentato questa mattina allo stadio Meazza e non ha nascosto il suo entusiasmo: “Arrivare in una società campione d’Italia, d’Europa e del Mondo rappresenta inevitabilmente un punto di arrivo, ma al tempo stesso un punto di partenza. Io non ho vinto niente e ho voglia di dimostrare quello che posso fare”.
Il club doriano intanto, maldigerita la cessione del giocatore rinserra i ranghi attorno al bastione offensivo composto da Pozzi, Maccarone e Macheda. Il mercato d’inverno, preferito dalla società per precise strategie finanziarie, ha portato in casa doriana Biabiany dall’Inter (giocatore compreso nel pacchetto ‘Pazzo’) e Vedran Celjak, difensore esterno destinato a crescere in blucerchiato e a sostituire ‘lo zio’ Zauri.
Lazcko é presente nel caso a fine stagione dovesse paritre lo svizzero Reto Ziegler. Quest’ultimo, corteggiato da Lotito, dovrebbe comunque restare fino a fine stagione. Il mancato rinnovo del contratto potrà così vederlo sul mercato a parametro zero. Di Carlo, che ieri auspicava una veloce chiusura del mercato, potrà comunque contare sui veterani e gli amovibili: Palombo, che ha firmato fino a fine carriera con la Sampdoria e Poli, dichiarato per ora ‘incedibile’.