Recco. In attesa dello sminamento definitivo, previsto domenica 16, l’ordigno bellico ritrovato in un cantiere in via XXV Aprile a Recco, sarà controllato a vista ancora per l’intera settimana. Altri sette giorni in cui la bomba, mille libbre di peso complessivo, sarà costantemente monitorato, 24 ore su 24, sotterrato da un metro di terra, da carabinieri e dalla sorveglianza privata assunta dalla ditta che stava efettuando i lavori.
L’operazione, che dovrebbe cominciare in mattinata verso le dieci e durare all’incirca un paio d’ore, coinvolgerà tutta la cittadina rivierasca, non nuova ad episodi simili. Già nel 2005, più di mille recchesi furono evacuati per lo sminamento di un altro ordigno inesploso, probabile resto, come anche quest’ultimo, di bombardamenti risalenti alla seconda guerra mondiale. A nulla varrà la credenza comune che tali ordigni possano non esplodere: le procedure sono state attivate e quasi 700 recchesi, residenti nella zona di vie Marconi, Massone, XXV Aprile, Milano, Amalfi, Roma , Milite Ignoto, e nelle piazze Matteotti e Gastaldi verranno fatti evacuare. Domani mattina alle 9 si riuniranno Prefettura, Genio Militare, Forze dell’ordine e Sindaco di Recco per decidere i dettagli dell’operazione. Inoltre, è già prevista la chiusura del casello autostradale di Recco e l’interruzione del traffico ferroviario.