Genova. “La scelta di Fincantieri di sospendere la sua adesione alla Confindustria di Genova e di Gorizia ci preoccupa, nonostante le dichiarazioni aziendali che presentano tale scelta come un fatto locale”. così la Fiom genovese sulla querelle tra l’azienda e l’associazione degli industriali.
“E’ evidente che questo accade mentre Fiat esce dal Contratto Nazionale e abbandona Confindustria – commenta Bruno Manganaro, Fiom Cgil Genova – il clima che si è creato spinge ogni azienda per ragioni nazionali e/o locali a fare scelte che possono condurre verso atteggiamenti nelle relazioni sindacali disomogenei e conflittuali, mentre l’Associazione Industriali vede ridimensionato il suo ruolo e la sua rappresentatività. Come non ripensare alle dichiarazioni di alcune settimane fa dell’Amministratore delegato di Fincantieri Giuseppe Bono che inneggiava al ‘metodo Marchionne’? Sarà un caso ma è difficile credere alle coincidenze – sottolinea poi Manganaro – in ogni caso i confronti locali sui cantieri di Sestri Ponente, Riva Trigoso e Sede, oltre al più grande cantiere italiano Monfalcone, non saranno più nelle sedi di Confindustria. Si tratta di una modifica solo formale o sostanziale? Verificheremo quali saranno le scelte del gruppo Fincantieri, ma – conclude il sindacato – oggi abbiamo una ragione in più per lottare contro gli accordi su Pomigliano e Mirafiori e preparare con forza lo sciopero generale e la manifestazione dei metalmeccanici del 28 gennaio”.