Cronaca

Processo Delfino, consulente pm: “Nega ogni addebito, impronta narcisistica”

Luca Delfino

Genova. Non ci sarebbe una dinamica stretta con la sessualità alla base dei disturbi di Luca Delfino, o almeno non in astratto. E’ quanto ha dichiarato oggi Franco Freilone, psichiatra di Torino, consulente del pm, durante il processo in corte d’assise a Luca Delfino, accusato dell’omicidio di Luciana Biggi. Al centro dell’udienza odierna, le deposizioni dei consulenti di parte, con un’attenzione ad eventuali analogie tra l’omicidio di Maria Antonietta Multari, avvenuto a Sanremo il 10 agosto 2007, e quello di Luciana Biggi, uccisa la notte del 29 aprile 2006 in un vicolo del centro storico genovese.

Il professore Freilone, infatti, esaminò l’imputato anche dopo l’omicidio di Maria Antonietta Multari, dove definì il comportamento di Delfino caotico e discontrollato. “Uccise la Multari in pieno giorno colpendola con 40 coltellate – ha detto Freilone – poi si allontanò con gli abiti sporchi di sangue. Fu fermato da un passante e aspettò fino a quando lo arrestarono. Per l’omicidio della Biggi – ha spiegato – ho letto di un’unica ferita al collo. Il presunto aggressore ha saputo allontanarsi e non ci sono elementi dopo il fatto. Non sono in grado di dire che al momento del fatto di Genova fosse incapace di intendere e di volere”. Ma ciò che caratterizza Delfino secondo il consulente dell’accusa è “lo stile narrativo più polarizzato sull’impronta narcisistica con la totale negazione di ogni addebito. Dopo il fatto di Sanremo – ha aggiunto – disse che la Multari non era morta e che si dovevano sposare ed acquistare un cagnolino”. Una storia, quella di Delfino, che Freilone ha definito lacunosa, sottolineando la sua posizione di emarginato sociale senza occupazione e ricordando la morte della madre che si suicidò quando Delfino aveva pochi mesi.

“La valutazione è difficile al di là del fatto che si tratta di due omicidi verso donne”, ha dichiarato Marco Lagazzi, consulente della difesa su possibili analogie fra i due omicidi, Sull’eventuale coinvolgimento di più persone nel delitto Biggi ha risposto: “La sua modalità relazionale non è mai di gruppo. Su altri elementi non mi pronuncio”.

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