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L’Amministrazione sammargheritese spiega la propria posizione sul tunnel Rapallo-Santa

Santa Margherita 2

Santa Margherita. In merito alla questione del tunnel Rapallo-Santa Margherita e al dibattito a mezzo stampa che ne scaturisce a cicli alterni, l’amministrazione comunale di Santa Margherita desidera chiarire la propria posizione.

“La proposta di un tunnel con uscita in Area Parco, tutto in galleria e quindi privo di viadotti, è un paradosso ideato per far capire come e quanto la soluzione meno drammatica (per la delicatezza del territorio, i regolamenti con cui si scontra, le soluzioni ingegneristiche che deve individuare e i costi che induce) sia destinato a rimanere su carta. E forse neanche su quella – spiegano – Continuiamo a giudicare questo un tema strumentale che, non a caso, ritorna d’attualità all’approssimarsi di appuntamenti elettorali che interessano la città di Rapallo”.

“Siamo consci dei drammatici problemi di viabilità che contraddistinguono il centro di Rapallo, ma continuiamo a non capire quale relazione esista tra il traffico di Via Mameli e delle vie adiacenti e le autovetture dirette a Santa Margherita – continuano – Dove siamo invitati, salvo la sussistenza di gravi motivi, ci rechiamo per discutere e affermare apertamente le nostre posizioni. Così faremo il 10 gennaio. Ma un summit che volesse essere proficuo dovrebbe avere ad oggetto un problema e non una presunta soluzione che relega ai margini del dibattito alternative più concrete, rapide, economiche, eco-compatibili”.

“Il tunnel corto rappresenta per noi una soluzione che ci tange marginalmente. Pur tuttavia nutriamo molti dubbi sulla sua fattibilità, sulla possibilità di conciliare l’uscita di un’infrastruttura pesante con un territorio fragile, pregiato e ricco di dimore storiche come quello di San Michele di Pagana – concludono – Questo territorio ha bisogno di investimenti e opportunità di sviluppo a cui 200-300 milioni di euro farebbero molto comodo. Dopo averne spesi 43 nell’ospedale di San Pietro, sarebbe forse il caso di destinare eventuali altri fondi a opere più utili per il territorio: da investimenti nel contenimento del rischio idrogeologico, a parcheggi di interscambio, a iniziative di car sharing elettrico, al potenziamento del pubblico trasporto”.

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